“L’onda nuragica” continuità culturale a Sassari

“L’onda nuragica” continuità culturale a Sassari

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Il grande lascito della Civiltà Nuragica costituisce per la Sardegna un patrimonio culturale di grande impatto sociale e psicologico.

Evolutisi dal Neolitico sino al VI secolo a.C. le imponenti costruzioni che disseminano grande parte dell’isola, gli straordinari manufatti in bronzo, in pietra  e in ferro e il misterioso popolo che li ha realizzati, hanno determinato un rapporto quasi sacrale  tra quell’antico passato e l’evoluzione stessa della vita e del pensiero della gente sarda.

In questa ottica presso il Padiglione Tavolara in Sassari è stata allestita una grande esposizione, che continuerà sino al 30 settembre, dal titolo l’Onda Nuragica. Arte, artigianato e design alla prova della preistoria” a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda e Luca Cheri, e organizzata dalla Fondazione Nivola, promossa dal Comune di Sassari in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale “Giovanni Antonio Sanna” – Direzione Regionale Musei della Sardegna, l’Università degli Studi di Sassari e il supporto della Fondazione di Sardegna, di Bibanca e di ARS / Arte Condivisa in Sardegna.

L'Onda Nuragica

                   Fonte foto: Andrea Iv

La mostra

L’esposizione presenta   documenti, foto e manoscritti relativi agli scavi ottocenteschi e del primo novecento realizzati dell’archeologo Antonio Taramellie successivamente da Giovanni Lilliu, nei siti più emblematici del passato nuragico dell’isola. Ma l’evento si prefigge inoltre di testimoniare come quelle antiche vestigia abbiano di fatto influenzato e caratterizzato da sempre la creatività e l’ingegno del popolo sardo e in particolare nella produzione artistica e oggettuale moderna e contemporanea.

La fascinazione delle forme e iconografie della preistoria sarda ha ispirato nel corso del XX secolo molti artisti tra cui lo stesso Costantino Nivola (1911-1988) le cui sculture sono presenti in mostra, o Maria Lai (1919-2013), nota per i suoi telai e i percorsi immaginati nella natura uniti da fili e intrecci; ma anche le ceramiche di Federico Melis (1891-1969) il primo ceramista sardo a praticare la smaltatura a caldo, e Melkiorre Melis (1889-1982), Giuseppe Silecchia (1927-2015), Gavino Tilocca (1911-1999), Aldo Contini (1924-2009).

L'Onda Nuragica

Fonte foto: Andrea Iv

Con i più di quaranta artisti e designer presenti nell’esposizione viene delineato il percorso creativo che ha caratterizzato anche l’ultimo periodo del ‘900 e i primi anni del nuovo millennio. Come è per  la straordinaria serie di tappeti nuragici di Aldo Rossi, nati da una collaborazione con ARP Studio e realizzati da Mariangela Cubadda e le Tessitrici di Zeddiani o per opere in ceramica di personaggi come Elio Pulli, Giancarlo Sciannella, Jacopo ScassellatiSalvatore Sechi De Gonare, e Dolores Demurtas.

Il percorso si chiude con l’evocazione di una Sardegna arcaica e seducente nel video “De Innui Ses”, girato a Barumini per la sfilata Autunno-Inverno 2021 di Antonio Marras.


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