Roma Caput Mundi, la città eterna, la capitale, “Roma capoccia”, Roma… una tra le città più belle del mondo, una di quelle città che non finirai mai di conoscere appieno, perché ha talmente tante cose da vedere, talmente tante cose da scoprire che non finisce mai di stupirci. Conosco pochissimi romani che, anche dopo anni di vita vissuta in città, la conoscono bene tutta. Un esempio su tutti sono le Mura aureliane: in pochi le conoscono, anche se ci passano spesso davanti.
Un po’ di storia (solo poca poca, promesso)!
Le Mura aureliane altro non sono che un’opera muraria da cui è cinta Roma; sono state costruite tra il 270 e il 275 d.C. dall’imperatore Aureliano (e chi l’avrebbe mai detto!) per difendere la sua città dagli attacchi dei barbari, che in quel periodo stavano diventando sempre più frequenti.
Fino a quel momento Roma era difesa dalle Mura serviane, costruite nel VI secolo a.C. e che circondavano solo i sette colli; in oltre 7 secoli, però, la popolazione era cresciuta così tanto, spingendosi ben oltre il confine delle Mura serviane, che queste ultime erano a dir poco insufficienti a proteggere la città nella sua interezza.
Nonostante, quello precedente, fu un periodo di relativa calma e tranquillità – infatti le cinte murarie erano andate in disuso e, per secoli, non furono costruite – Aureliano capì che i tempi erano cambiati e che la nuova minaccia dei Germani era molto concreta. Si stavano spingendo sempre più a sud e, da poco, erano riusciti a spingersi fin sotto le mura di Verona e di Milano. Preferendo non rischiare la vita – e non solo – del suo popolo, diede l’ordine di costruire un’opera monumentale, che avrebbe preso il suo nome.
Fonte foto: WikimediaCommons.org
L’opera monumentale
Fu così che iniziarono i lavori di quello che diventerà il monumento più grande della città eterna: infatti, al momento della costruzione, questa cinta muraria misurava quasi 19 chilometri, aveva un’altezza di 6 metri ed era costruita con mattoni per uno spessore di 3,5 metri nei punti più importanti. Ogni 100 piedi romani (all’incirca 30 metri) vi erano posizionate delle torrette quadrate dotate di baliste, delle macchine da guerra che lanciavano proiettili di pietra, per un totale di quasi 400 torri. Un numero incredibile.
Le mura erano state dotate di 18 porte, alcune delle quali monumentali, fatte di marmo, con un doppio ingresso e torri di vedetta incorporate. Alcune di queste porte sono tutt’oggi visibili: Porta Flaminia, oggi diventata Porta del Popolo; Porta Pinciana; Porta Tiburtina che ora si chiama Porta San Lorenzo; Porta Cornelia, oggi chiamata Porta San Pietro.
Se si considera la maestosità dell’opera, si deve ammettere che sono stati piuttosto veloci nel costruirla (soli 5 anni scarsi); si comprende, quindi, l’urgenza che il popolo romano percepiva – è il caso di dire che sentivano il nemico alle porte – e, per fare prima, hanno inglobato tutti gli edifici che incontravano nel loro cammino. Un esempio è la piramide-tomba di Caio Cestio, che svetta in mezzo al tratto murario con i suoi 36 metri d’altezza!
All’inizio del 400, quando i Goti si fecero una certezza più che una semplice minaccia, anche le Mura aureliane divennero insufficienti a contenerli e così si decise di rafforzarle ulteriormente: l’altezza fu raddoppiata, il cammino di ronda venne trasformato in una galleria coperta munita di tantissime feritoie. mentre il doppio ingresso delle porte fu trasformato in uno solo, con una seconda porta costruita dietro la prima, collegata a questa con delle mura. In questo modo le porte assomigliavano tantissimo a delle fortezze autosufficienti.
Le Mura aureliane oggi
Nel corso dei secoli questa cinta muraria ha subito svariate ristrutturazioni che la rendono, ad oggi, ancora visibile ed in buonissimo stato di conservazione, almeno per gran parte del suo tracciato.
Al giorno d’oggi è possibile vedere 12 dei 19 chilometri originari, anche se in alcuni tratti le mura sono molto rovinate (ad esempio, nel 2001, un collasso parziale causato dalle infiltrazioni di acqua piovana, ha rovinato il tratto di via Porta Ardeatina).
Dove conoscerle meglio
Eh si, è possibile conoscere meglio questa opera architettonica grazie al museo ad essa dedicato: il Museo delle Mura tratta a 360° la storia della sua costruzione e la storia successiva fino ai giorni nostri, attraverso un interessante percorso che vi porterà fino al camminamento, che potrete attraversare per un breve tratto. Il museo è gestito da “Musei in Comune” e si trova all’interno della Porta San Sebastiano (o Porta Appia), in via di San Sebastiano 18.
Fonte foto: istantidibellezza.it
È possibile visitarlo dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 14:00 anche se è sempre meglio consultare il sito internet prima di programmare una visita (visto il periodo che stiamo vivendo, non si sa mai). L‘ingresso è gratuito ed il biglietto si può prendere direttamente presso l’entrata del museo – con il rischio che però non ci sia posto a causa delle entrate contingentate – oppure prenotarlo al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00) fino a mezz’ora prima dell’entrata.