Oggi parliamo dei grandi scrittori che non sono riusciti a vincere il Nobel per la letteratura.
Cosa definisce uno scrittore di talento? Qual è il metro di misura ideale per distinguere gli autori degni di passare alla storia da quelli mediocri? I fattori in gioco sono molteplici e, tra tutti, non possono di certo mancare popolarità e fortuna.
Tuttavia, queste non bastano per essere riconosciuti ufficialmente come i migliori e, anche nel fortuito caso in cui si verifichino in combo, non sempre garantiscono premi e legittimazioni.
Lev Tolstoj
“Tutte le famiglie felici si somigliano; Ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo.”
Impossibile non conoscere l’incipit di Anna Karenina, la più celebre tra le opere di questo autore. Egli, infatti, è stato candidato all’ambito premio diverse volte, dal 1902 al 1906. Ma, in seguito ad alcune dichiarazioni scomode di Carl Wirsen, segretario dell’Accademia, chiese tramite una lettera aperta che non gli venisse assegnato.
Vladimir Nabokov
Qual è il limite tra arte e immoralità? Quali sono le tematiche da non trattare assolutamente e censurare? Il dibattito dura da secoli e pare riaccendersi periodicamente di fronte alla pubblicazione di una nuova opera scandalosa. È accaduto anche con Lolita quando, nel 1974, il romanzo candidato al Nobel, è stato surclassato da testi più rispettosi delle convenzioni sociali.
Virginia Woolf
Le fonti sulla sua candidatura non sono certe. Si vocifera, però, che alla scrittrice di Una stanza tutta per sé, è stata preferita Pearl Buck, giornalista statunitense che si aggiudicata anche il Premio Pulitzer.
Alberto Moravia
Durante la sua carriera, Moravia è stato vittima della censura diverse volte. Prima a causa della dittatura fascista, poi a causa delle sue descrizioni sessuali troppo esplicite per i tempi. Nel 1958 è stato in lizza per il Nobel ma pare che siano state fatte numerose pressioni affinché il premio venisse dirottato su Boris Pasternak. Anche lui, tuttavia, ha in seguito rifiutato a causa di conflitti politici con il proprio Paese.
Leonardo Sciascia
Scrittore, giornalista, politico, insegnante. Sciascia è stato un narratore razionale e imparziale delle vicende del nostro italiane. La sua opera più famosa è Il giorno della civetta, romanzo audace e precursore, uscito nel 1961 per Einaudi. L’artista ha ricevuto numerosi premi, ma mai il Nobel.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.