Il gentiluomo di Andrea Perego, recensione

Il gentiluomo di Andrea Perego, recensione

Torna in libreria con il suo secondo romanzo Andrea Perego. Il gentiluomo, pubblicato da Supernova edizioni, è un romanzo nato dalla lettura delle memorie autentiche di alcuni protagonisti della Rivoluzione francese.

Il gentiluomo

Trama

Il protagonista è un nobiluomo francese che, dopo una giovinezza dorata a Versailles, durante la Rivoluzione deve scappare da Parigi per sfuggire al patibolo. Spinto dal terrore e senza denaro, con un plico di lettere che contengono i segreti della regina Maria Antonietta, raggiunge finalmente la salvezza a Londra dove, a trentatré anni, inizia la sua nuova vita non più come aristocratico ma come modesto cittadino straniero. Il suo carisma e la sua intraprendenza lo aiutano a farsi strada. Eliza, una vecchia amica dei tempi di Versailles, lo presenta al suo nuovo marito inglese, Henry Austen, che introduce il gentiluomo nel mondo della finanza londinese, dominato da corruzione e contrabbando. La nuova vita del gentiluomo si svolge nella brillante alta società di Londra. A Bath conosce la sorella di Henry Austen, Jane, che non ha ancora pubblicato i suoi romanzi e con la quale comincia a intrattenere una gustosa corrispondenza epistolare.

Il passato torna a bussare all’improvviso alla sua porta e a riaprire le ferite, quando un suo grande amore dei tempi di Parigi, mai dimenticato, gli rivela il mistero delle lettere di Maria Antonietta che gli aveva consegnato molti anni prima. La passione, quasi ossessiva, non si è mai spenta e il gentiluomo è chiamato nuovamente a prendere una decisione difficile.

Giunto a ottant’anni trova il coraggio di raccontare una vita avventurosa, divertente e spregiudicata.

Recensione

Il gentiluomo è un romanzo audace. Andrea Perego adopera un genere letterario spinoso. Ovviamente non avrebbe potuto scegliere espediente narrativo migliore per raccontare in prima persona i ricordi della vita trascorsa dal gentiluomo in un contesto storico oggettivamente affascinante. Egli stesso ha dichiarato la volontà di raccontare la storia “da dentro”.

Il lettore si ritrova immerso nella lettura di un memoriale di un uomo ormai anziano che ripercorre fra le pagine di un manoscritto la propria vita. Perego sceglie di non svelare il nome del protagonista. Le vicissitudini del gentiluomo sono raccontate in prima persona dando spazio non solo ai ricordi ma soprattutto agli stati d’animo del protagonista. Uno stile di scrittura prevalentemente descrittivo. Molto interessante il contesto storico vissuto da un punto di vista ben differente da quelli a cui si è abituati. Risulta intrigante conoscere come gli aristocratici francesi abbiano affrontato quegli anni bui e violenti, come abbiano reagito davanti alla scelta di lasciare o meno quel mondo ovattato all’interno del quale sono stati abituati a crescere. Nel lusso e nella lussuria. Colpisce in modo particolare la consapevolezza del protagonista di aver perso una vita agiata e lasciva, e la perseveranza nel volerne ricostruire una nuova.

Nonostante il gentiluomo rappresenti un ceto sociale da sempre malvisto incarna perfettamente il ruolo di antieroe. Piace la sua empatia, piace la sua inconscia umiltà, piace il suo evolversi nel corso degli anni.

Il gentiluomo è un racconto delicato, effimero. Mai davvero approfondito. La lettura è piacevole e scorrevole e si arriva alle ultime pagine del romanzo con il desiderio di aver voluto scoprire di più. Scoprire chi sia davvero l’amore immortale. Il reale motivo per cui sia stato un amore impossibile da vivere. L’ autore ha lasciato al lettore il piacere di scatenare la fantasia e dare spazio all’immaginazione. 

Di certo resta una deliziosa sensazione di affetto nei confronti del protagonista. Complice, ancora una volta la scelta narrativa dell’ autore. Tutti i capitoli del romanzo, ventotto per l’esattezza, si concludono con un estratto in corsivo in cui il protagonista si discosta dalle vicende storiche e lascia parlare la coscienza, i pensieri più reconditi. Stralci di un diario dell’anima, che permettono di conoscere nel profondo il distinto gentiluomo francese al quale diviene facile affezionarsi.