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“Mangia, prega, ama” è senza dubbio uno dei film più famosi della straordinaria Julia Roberts. Uscito nel 2010 e diretto da Ryan Murphy, è un biopic ispirato dall’omonimo libro di Elizabeth Gilbert. L’autrice ha voluto raccontare la storia dei suoi viaggi intorno al mondo, dopo aver divorziato dal marito. Un’avventura nata in seguito ad un periodo di grande insoddisfazione personale e sofferenza. Proprio per questo motivo, questa storia è stata in grado di raggiungere migliaia di persone in tutto il mondo, che ne hanno letto le pagine del libro o si sono lasciate incantare dalle sue immagini sullo schermo. Oppure addirittura entrambe le cose.
Immedesimarsi nella protagonista è semplice ed immediato. Chi di noi non ha mai attraversato un periodo nero, durate il quale avrebbe voluto rivoluzionare la propria vita, senza però sapere cosa fare? “Mangia, prega, ama” è decisamente un film illuminante, pieno di citazioni in grado di far riflettere. E, cosa non da poco, ricco di insegnamenti. Guardarlo fa bene al cuore e alla mente di ogni spettatore. Se non lo avete mai visto e siete curiosi di saperne di più, questo è decisamente l’articolo che fa per voi. E se lo avete già fatto chissà, magari vi farà venire voglia di rivederlo ancora.
Insegna a lasciar andare
Mandami Amore e Luce ogni volta che pensi a me, e poi dimenticami.
Questa è una delle citazioni più significative che sentirete in questo film. A pronunciarla è proprio Elizabeth, la nostra protagonista. Una frase piena di consapevolezza, la stessa che lei riesce ad acquisire dopo un lungo periodo di preghiera in India. Poche e semplici parole, ma potenti, che ci sanno insegnare quanto sia importante lasciare andare tutto ciò che non ci appartiene più. Senza rabbia né rancore, ma raccogliendo a piene mani ogni singolo insegnamento che ha saputo darci e portandolo lungo il nostro cammino.
Fa scoprire l’importanza di prendersi cura di sé
All’inizio della sua avventura, Liz decide di partire per un lungo viaggio con l’intento di prendersi cura di sé e la speranza di ritrovarsi. Sceglie di mettere davanti a qualsiasi altra cosa il proprio benessere fisico e mentale, andando contro tutti e ascoltando solamente il proprio volere. Un insegnamento cui tutti dovremmo ispirarci, ricordandoci che noi siamo la persona più importante della nostra vita e dobbiamo essere sempre capaci di ascoltarci.
Ci spiega perché è tanto importante viaggiare
Liz ha le idee molto chiare. Andrà a meditare a Bali, a pregare in India e a scoprire nuovi sapori deliziosi in Italia, tra l’eterna Roma e la meravigliosa Napoli. Una delle scene più famose è quella in cui va a mangiare nella celebre pizzeria partenopea “da Michele”. Un tuffo completo nelle varie culture di luoghi così lontani tra loro. E che proprio per questo le insegneranno molto, facendole anche incontrare persone che cambieranno totalmente la sua vita. Chiunque si immergerà nella sua storia, capirà la bellezza di un’avventura simile. E scoprirà come viaggiare possa aiutare a crescere sotto ogni aspetto.
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La fisica dell’anima
In uno dei suoi monologhi di consapevolezza interiore, Liz cita una delle sue scoperte migliori. Si tratta della legge della fisica dell’anima. In essa si comprende quanto sia significativo riuscire ad uscire dalla propria zona di comfort, cercando la propria verità. E raccogliendo ogni singolo giorno e segno come dono per la propria crescita personale.
Ci fa capire l’importanza dell’amore e della gratitudine
Durante la sua permanenza a Bali, Liz incontra Ketut, un simpatico vecchio saggio. Grazie lui imparerà a meditare e ascoltare il proprio cuore. Non solo. Le insegnerà a mettere da parte le proprie paure e a chiudere con il proprio passato, guardando al presente e al futuro con amore, fiducia e gratitudine.
Spero con questo articolo di avervi fatto venire la curiosità di guardare questo bellissimo film. Se volete, potete trovare “Mangia, prega, ama” su Netflix. Buona visione!
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.