L’Italia è ricchissima di borghi caratteristici, architettonicamente e storicamente interessanti. Oggi parleremo di uno di questi che si colloca su una lieve altura nell’entroterra di Sinigallia sulla riva sinistra del fiume Nevola. Andiamo dunque a scoprire Corinaldo.
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Comune pluridecorato
Corinaldo è inserito nel club I Borghi più belli d’Italia e, nel 2007, fu ufficialmente insignito del titolo Il Borgo più bello d’Italia. È inoltre Paese a Bandiera Arancione e Destinazione Turistica d’Eccellenza Europea. È pure Comune Ciclabile FIAB, Comune Amico del Turismo Itinerante e ha ottenuto la Bandiera Gialla di A.C.T. Italia. Il nome gli deriva, probabilmente da “Curia di Rinaldo”, che era il nome presunto del primo nucleo abitativo in epoca altomedievale.
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Origini
Il frate domenicano Vincenzo Maria Cimarelli, storico, umanista e inquisitore del Santo Uffizio nei suoi scritti fece nascere la sua città dalle rovine della romana Suasa Senonum. Infatti scriveva:
«Arsa e distrutta dall’empio Alarico, la bella e famosa città di Suasa, l’anno della nostra salute 409, come fu scritto, quelli che dagli incendi avanzarono per salvarsi, fuggirono verso il vento Cecias dentro i vicini colli, l’anno del parto della Vergine 411 diedero principio a fabbricare una città formata con regole e disegno di architettura la chiamarono Corinaldo, quasi curre in altum’».
Sembra invece che Corinaldo sia nata agli inizi del secondo millennio, in conseguenza al fenomeno dell’Incastellamento. È certo che venne ricostruita completamente nel 1367, con autorizzazione di Papa Urbano V, con le mura ancora oggi ben conservate.
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Le Mura dello Scorticatore
Corinaldo, dunque, si trova immerso nel paesaggio delle dolci colline marchigiane. Posto esso stesso su una di queste colline è protetto da una lunga (oltre 900 metri) e maestosa cinta muraria medievale riconosciuta come la più significativa della Regione Marche. Le mura, dette Le Mura dello Scorticatore, si devono all’architetto militare senese Francesco Di Giorgio Martini. Si accede al paese attraverso tre porte: Porta di Santa Maria del Mercato, Porta Nova e Porta San Giovanni.
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La Fortezza
Fu Papa Urbano V a volere la costruzione della fortezza di Corinaldo. L’impressione che se ne ha è di maestosità e imponenza. C’è da credere che gli abitanti si sentissero sicuri dagli attacchi dei nemici. Gli elementi difensivi, ancora evidenti, sono i camminamenti di ronda, i baluardi poligonali, i torrioni e i bastioni merlati. Le Torri che permettevano il controllo degli accessi al borgo sono: Torre dello Scorticatore, I Landroni, Torre della Rotonda, Torre del Calcinaro, Torre del Mangano, Torre dello Sperone.
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I Landroni di Corinaldo
Anch’essi sono parte degli elementi difensivi della Fortezza. Si tratta di un suggestivo corridoio porticato che permette di raggiungere Porta Nova. Per gli amanti della festa di Halloween, molto sentita a Corinaldo, questo passaggio viene allestito come Tunnel dell’Orrore.
Il Centro Storico
Come si è detto trattasi di un Borgo tipicamente medievale in cui si articolano strette viuzze e abitazioni in laterizio. Particolarmente suggestiva la Piaggia, altrimenti detta Cento Scale, che permette di raggiungere la Piazza del Terreno sulla sommità della collina.
Architettura religiosa
Per chi vuole approfondire la storia religiosa del luogo da non perdere la barocca Chiesa dell’Addolorata; il Santuario di Santa Maria Goretti ove si trova una reliquia (l’ulna) di Santa Maria Goretti, nata a Corinaldo; la Casa Natale della Santa; la Chiesa del Suffragio e quella seicentesca di San Francesco, ove si possono ammirare alcune tele del pittore manierista Claudio Ridolfi, che operò a lungo sul posto.
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Architettura civile
Da non perdere il Palazzo Comunale che fu ricostruito nella seconda metà del XVIII secolo ad opera dell’architetto F. M. Ciaraffoni di Fano.
Vi è poi il Teatro Carlo Goldoni, struttura ottocentesca perfettamente ristrutturata nel rispetto di stucchi e velluti e del suggestivo soffitto dipinto.
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Mentre scrivevo pensavo a cosa mettere in valigia perché questo Borgo sembra davvero molto bello. Inoltre il calendario eventi dell’estate è davvero ricco e quindi, pronti, partenza e via.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.