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Garessio, il borgo medievale del Piemonte

Ci troviamo in Piemonte in provincia di Cuneo, più precisamente a Garessio, uno dei borghi decretati tra i più belli d’Italia. Già nell’epoca preistorica questo luogo era amato e abitato soprattutto per le condizioni di vita ottimali che offriva: molteplici grotte e boschi pieni di selvaggina da cacciare.

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Fonte foto: garessio.net

Da lì in poi si sono succedute una serie di popolazioni, cha hanno contribuito ad arricchire la storia del luogo e aggiungerne particolarità.

Prima furono gli indomabili Liguri Montani che scacciarono i romani, dei quali restano testimonianze in tombe e ponti ancora visibili a Garessio.

Ancora, i saraceni nel IX secolo che hanno lasciato le torri cilindriche di avvistamento e sul finire del X secolo la popolazione autoctona riprese il possesso delle proprie terre costruendo la Marca Aleramica seguendo la nuova divisione dell’Italia fatta da Berengario II verso il 950.

Cosa vedere a Garessio

Le dominazioni che si sono susseguite sul territorio di Garessio hanno lasciato tante tracce che oggi si fondono a creare questo pittoresco comune.

La città si compone di quattro borgate: Poggiolo, Maggiore, Ponte e Valsorda. Ognuna di queste ha caratteristiche e tradizioni specifiche e uniche. Tra questi, Borgo Maggiore conserva i resti del castello e delle mura e si identifica come la parte medievale del paese.

Il castello che fino al 1600 sorgeva a Borgo Maggiore, distrutto poi dai Savoia, aveva la particolare funzione di essere una struttura ricettiva e non di difesa o dimora reale. Qui si rifugiava la popolazione in caso di attacchi e si raccoglievano i loro averi per difenderli.

Oggi di questo borgo sulla vetta della collina Cornerea non restano che resti e tre delle quattro porte di accesso (Porta Rose, Porta Jhape e Porta Liazoliorum), che anticamente conducevano nel castello.

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Fonte foto: borghistorici.it

Attraversando Porta Rose di possono visitare il museo Geospeleologico e l’archivio storico che trovano sede nel palazzo comunale. Proseguendo la passeggiata si arriva alla Piazzetta San Giovanni Battista con l’omonima chiesa poco più avanti. Questa presenta ancora il battistero che nei secoli scorsi era parte di un’antica cappella.

Da Porta Jhape invece, una volta attraversato il ponte di pietra, è possibile ammirare la chiesa più antica di Garessio: Santa Maria Extra Moenia in stile romano gotico datata 1448 ma la cui primissima costruzione risale addirittura all’anno 1000.

Per chi ama sport, escursioni e trekking, troverà in Garessio tantissime opportunità. Da lì partono sentieri che attraversano la Alpi Marittime per escursioni naturalistiche tra mari e monti. I percorsi sono identificati da colori specifici.

Il percorso rosso parte da Garessio e porta al Castello di Casotto, il percorso blu da Garessio conduce a Ceriale.

Mangiare e divertirsi a Garesso

Tra le specialità garessine c’è la gabbiana, la castagna tipica di queste zone. È così amata che se vi capiterà di visitare questo borgo in ottobre vi ritroverete nel mezzo delle celebrazioni alla castagna Garessina, una delle manifestazioni più importanti della città. Con la castagna si preparano anche numerosi piatti tipici.

Un altro piatto tipico è la polenta saracena condita con un sugo a base di porri e non solo. Preparata secondo la tradizione, la polenta viene accompagnata da patate, e una salsa a base di panna, funghi e porri.

E ancora: i friscioi, frittelle di mele, la panissa, polenta di ceci, le pietanze a base di castagne e i formaggi.

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Fonte foto: e-borghi

Un “piatto” tipico e molto particolare è però l’acqua, non una a caso ma l’acqua oligominerale San Bernardo che sgorga dalla sorgente Rocciaviva a 1300 metri di quota. Questa è un’acqua particolarmente leggera, utilizzata a partire dagli anni venti, quando Garessio cominciava a essere frequentata da un turismo d’élite ospitato nel Grand Hotel Miramonti, uno dei più eleganti d’Italia e ora ridotto a rudere.

Tra gli “eventi” garessini ottobre sembra essere il mese più ricco. Oltre alla sagra dedicata alla castagna, nelle giornate autunnali è facile incrociare i pastori che scendono dagli alpeggi con le loro greggi per tornare alle stalle. L’antico rito della transumanza viene festeggiato l’ultimo fine settimana di ottobre.

Garessio oggi è un tranquillo borgo, dove tanti turisti decidono di soggiornare per godere oltre che della sua bellezza anche dei panorami fra mare e monti per un momento di pace e serenità.