Oggi faremo una piccola esplorazione in provincia di Savona, per raccontare un luogo in cui anche le abitazioni hanno assunto la forma degli abitanti del bosco.
Nei Boschi di Bardineto, infatti, paese dell’entroterra savonese situato in val Bormida, nella barriera montuosa formata dalla Rocca Barbena, dal monte Lingo e dal monte Carmo di Loano, si trova un curioso villaggio: il Villaggio dei Puffi.
Il villaggio è stato creato tra gli Appennini Liguri dal costruttore ligure Mario De Bernardi negli anni ’70, che ha tratto ispirazione per la forma delle abitazioni dalla ricchezza del territorio: i funghi sono molto famosi in zona. Bardineto è infatti una delle zone in provincia di Savona più conosciute e rinomate per la raccolta del fungo porcino, tanto da a cui è dedicargli la Festa Nazionale del Fungo d’oro che ogni anno si svolge a fine settembre e attrae molti bongustai.
Fonte foto: Roba da donne
I monolocali e bilocali – dotati di forno, barbecue e magazzino e a tutti gli effetti abitabili – un tempo venivano utilizzati come bungalow di villeggiatura, per scopi prettamente turistici.
Nel progetto del signor de Bernardi purtroppo qualcosa è andato storto. Forse non è stato compreso o forse la posizione non proprio vicina alle principali località turistiche hanno reso difficile la loro notorietà. Le “case fungo” sono state per lungo tempo disabitate, versando in stato di abbandono. Attualmente sono state acquistate da privati e possono essere visitate solo dall’esterno.
Come si raggiunge il villaggio di Bardineto?
Se siete curiosi di scoprire questo fantasioso luogo tra i boschi, sappiate che la strada è impervia. Arrivando con la A10/E80, si prende l’uscita Borghetto Santo Spirito e si prosegue per Toirano lungo la SP1. Da qui si continua in direzione Bardineto: si tratta di una strada a tornanti, circa 20 minuti per salire e arrivare fino al boschetto in cui è situato il piccolo villaggio.
Trattandosi di un luogo acquistato da privati, fate attenzione: per strada non troverete che non c’è nessuna indicazione. Il punto di riferimento migliore è Google Maps: vi condurrà ad un cancello verde, da cui comincia il sentiero che in pochi minuti porta a queste belle casette a forma di fungo. Viste le ridotte dimensioni del villaggio, non c’è parcheggio: lasciate la lungo la strada.
Se vi trovate in zona, fate un piccolo salto tra i boschi che in questo periodo si riempiranno di colori autunnali e profumi della terra. Occhio alle allucinazioni però: se sentite canzoncine strane o vedete qualcuno vestito di blu, forse la vostra immaginazione ha preso il sopravvento!
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.