San Daniele del Friuli

San Daniele del Friuli, patria del crudo

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Nel cuore del Friuli-Venezia Giulia sorge, arroccato su un colle di 265 metri d’altitudine, il borgo di San Daniele del Friuli, divenuto popolare nel tempo per il suo prodotto di punta: l’omonimo prosciutto crudo DOP.

Non solo: a poca distanza dalla collina in cui si arrocca il piccolo centro, possiamo trovare le acque limpide del fiume Tagliamento dove vive un numero consistente di trote, a tal punto da essere allevate e lavorate artigianalmente. Non è un caso, che infatti, questo pesce venga qui chiamato la regina di San Daniele.

Quanto a storia e a luoghi d’interesse, scopriremo tutto in quest’articolo.

San Daniele del Friuli

Fonte foto: turismofvg.it

San Daniele del Friuli: da castello…

Le origini di San Daniele del Friuli sono poco chiare: sappiamo soltanto che il territorio circostante fosse abitato intorno all’800 a.C., probabilmente da popolazioni autoctone (Veneti). Per tutto il periodo successivo alle conquiste romane e all’Alto Medioevo le notizie sono praticamente assenti, e il primo nucleo castellare viene ricordato soltanto nel IX secolo.

Nel 1139, pare che la località divenne un pubblico mercato al pari di Aquileia e della vicina Cividale, ed era abbastanza potente da avere voce anche nel parlamento della Patria del Friuli. Per tutto il Trecento e per buona parte del Quattrocento, San Daniele del Friuli vide i numerosi (e abbastanza comuni per l’epoca) passaggi di proprietari, tra i quali Rizzardo da CaminoAlberto II duca d’Austria e la Serenissima. Durante quest’ultimo periodo, il borgo godeva di una certa autonomia che lo contraddistingueva per l’impegno culturale e per la grande nobiltà dell’ambiente.

San Daniele ha dato i natali a due celebri personaggi: il pittore Pellegrino di San Daniele (1467-1547), conosciuto in realtà come Martino da Udine, e soprattutto lo storico erudito Giusto Fontanini (1666-1736), noto per aver composto la Biblioteca dell’eloquenza italiana, che riuniva in un’unica opera tutte le pubblicazioni in lingua volgare.

…a patria del San Daniele DOP

Dopo le vicende cinque e seicentesche che l’ha visto perdere quasi sicuramente tutta la propria autonomia di fronte ai numerosi imperi che occupavano il Triveneto, San Daniele fu annessa al Regno d’Italia nel 1866.

Tralasciate le tragiche esperienze delle due Guerre Mondiali, i sandanielesi hanno certamente sfruttato al meglio le risorse locali: il prosciutto crudo San Daniele DOP, infatti, è potuto “nascere” proprio grazie alla particolare qualità dell’aria di cui gode il territorio, dando al prodotto quel gusto unico e inconfondibile che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo.

Questo crudo, che non conosce alcun tipo di conservanti, è stato riconosciuto nel 1970 come prodotto a Denominazione di Origine, e successivamente, nel 1996, l’Unione Europea l’ha “insignito” della sigla DOP, ossia lo ha classificato come prodotto a Denominazione di Origine Protetta per via delle sue caratteristiche derivate dal particolare ambiente geografico di provenienza.

San Daniele del Friuli

Cosa vedere a San Daniele del Friuli?

Come molti piccoli borghi, anche San Daniele del Friuli ha i suoi luoghi d’interesse, anche dotati di una certa autenticità. Tra questi, tre spiccano senza alcun problema tra gli itinerari più suggestivi del borgo, in particolare per essere un importante patrimonio storico del territorio. Questi sono, rispettivamente:

La Biblioteca Guarneriana

Sorta nel 1466 presso quello che era l’antico Palazzo Comunale, è la biblioteca friulana più antica, e per non farci mancare nulla, è anche una delle più vecchie in Europa. La Biblioteca Guarneriana prende il nome dal suo fondatore, Guarnerio d’Artegna, e conserva ben 12.000 volumi antichi, tra cui una rara edizione dell’Inferno di Dante, risalente al XIV secolo.

San Daniele del Friuli

Fonte foto: tripadvisor

 

La Casa del Trecento

Questa piccola abitazione risale, appunto, al Trecento. E da allora è sopravvissuta a tutto: guerre, incendi, cataclismi e così via. Addirittura è rimasta in piedi dopo i bombardamenti del 1944 e dopo il violento terremoto del 1976! Un esempio più unico che raro, che oggi ospita la sezione locale dell’Associazione Nazionale Alpini.

San Daniele del Friuli

Fonte foto: catalogo.beniculturali.it

 

Il Duomo di San Daniele

Posto accanto alla Biblioteca Guarneriana, il Duomo di San Daniele è la principale chiesa del borgo, costruita tra il 1707 e il 1725 e di chiara architettura neoclassica. Rimaneggiata per tutto il XVIII secolo, è stata consacrata “solo” nel 1806, e i guai non erano finiti: le bombe del 1944 ne hanno distrutto una parte, e ulteriori danni sono arrivati col sisma del 1976. Nonostante ciò, è potuta tornare a splendere abbastanza in fretta.

San Daniele del Friuli

 

Altri luoghi da non perdere sono la Chiesa di San Daniele in Castello, di origine incerta (forse X secolo) e luogo di ritrovamento di tracce risalenti all’VIII secolo a.C. e all’età imperiale romana, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che conserva dei suggestivi affreschi risalenti al XV e XVI secolo, la Chiesa di Santa Maria della Fratta e la Porta Gemona, posizionata ai piedi di una torre che testimonia la presenza del castello medievale.

Nei dintorni di San Daniele

San Daniele del Friuli si trova praticamente al centro della regione, a metà strada dalle località di TolmezzoPordenone e il capoluogo Udine, che vale la pena visitare. Procedendo verso nord, potete scegliere se continuare la vostra avventura verso le Alpi Carniche oppure verso il Monte Canin, al confine con la Slovenia.

Altrimenti, in poco meno di un’ora, potete raggiungere l’Adriatico e passare una giornata ad Aquileia, a Monfalcone, che non dista molto da Trieste e a Grado. Qualora vogliate rimanere, invece, nelle vicinanze di San Daniele, potete trovare le località di Gemona del Friuli e di Spilimbergo, oppure il Castello di Arcano Superiore, antica roccaforte suggestiva della regione.


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