I cibi innovativi e salutari di Cibus 2021

I cibi innovativi e salutari di Cibus 2021

Sempre più spesso si mettono in tavola cibi innovativi, che diano importanza non solo al gusto, ma anche al benessere.

I fattori di benessere e salutismo orientano sempre più le scelte dei consumatori tanto da modificare drasticamente la tipologia dei cibi e condimenti tradizionalmente scelti, senza però dimenticare i principi della dieta mediterranea.

Cibus 2021, tenutosi a Parma dal 31 agosto al 3 settembre, ha 210 nuovi prodotti tra cui la pasta al ginseng, le patatine al pesto, il ragù di ciliegino vegano, gli spaghetti alla curcuma o alla spirulina, e lo yogurt d’avena.

cibi innovativi

Fonte foto: foodweb.it

Nuove proposte di primi e secondi

Tra i primi piatti a base di pasta troviamo delle varietà senza glutine a base di farina di lenticchie rosse o piselli e il cous cous alla barbabietola.

Per quanto riguarda i sughi, via libera a quelli pronti, ma sani e biologici: come quelli a base di datterino bio, particolarmente adatto ai bambini, o quello al tartufo in nove differenti varianti.

Per i secondi, spiccano, tra le carni, la manzetta di Abbruzzo e il prosciutto cotto completamente tracciabile, al fine di poterne controllare la provenienza e genuinità dell’iter produttivo.

Gli amanti dei formaggi potranno trovare, in comode vaschette pronte, fette sottili di caciotta e pecorino romano dop o pecorino impreziosito da pesto o zafferano.

E poi ancora: aceto derivato da birra artigianale; acqua minerale arricchita di collagene, zinco e acido ialuronico; bioplastiche degradabili per frutta ed ortaggi in busta.

La comodità non è dunque secondaria alla freschezza e alla qualità dei prodotti e consente di affrontare con semplicità e sicurezza l’export del made in Italy agroalimentare.

Crescita dell’export made in Italy

Il presidente della Federalimentare, Ivano Vacondio, ha stimato un aumento della produzione dell’industria alimentare pari al 3% con esportazioni tra il +5% e il +7%. E aggiunge:

“Se la prima parte dell’anno non mostra grandi segnali di rilancio, lascia ben sperare la seconda metà con la ripresa dell’Horeca (hotellerie-restaurant-café, ndr) e il ritorno a pieno regime delle vendite all’estero. Ci sono tutte le condizioni per fare un grandissimo recupero, l’unica minaccia che vediamo è legata ad una concorrenza da chi ha cavalcato l’etichettatura nutrizionale come elemento distorsivo e che mina la nostra dieta mediterranea. Ma devo dire che su questo fronte le istituzioni sono molto compatte, perché qui non è in gioco la lobby dell’industria alimentare ma la seconda manifattura del paese, con l’agroalimentare che fattura oltre 200 miliardi di euro”.