"I Love San Marzano DOP" celebra il Re dei pomodori nel mondo

“I Love San Marzano DOP” celebra il Re dei pomodori nel mondo

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Quella della  Campania è una ricchezza gastronomica incredibile, che conta un numero smisurato di prodotti locali di alta qualità. E quella tipica di questa regione è una cucina che sa come rinnovarsi nel tempo senza però dimenticare le origini antichissime, che hanno piantato le radici di un patrimonio culinario popolarissimo e apprezzato in tutto il mondo.

In questa terra dove cultura e tradizione si incrociano, e dove anche la posizione geografica, con un clima mite e un terreno fertile, fanno la loro parte, il Pomodoro San Marzano – oggi riconosciuto come Denominazione di Origine protetta (D.O.P.) – si è affermato come figura di spicco tra le eccellenze campane.

“I Love San Marzano D.O.P.”

La cucina napoletana, e insieme italiana, sarebbe ormai impossibile da immaginare senza il pomodoro San Marzano, divenuto protagonista di numerosissime ricette essenziali della nostra tradizione: dal ragù alla bolognese alla parmigiana di melanzane ; dal sugo di pomodoro fresco alla pizza margherita (e chi più ne ha, più ne metta).

E giacché il “Made in Italy” è considerato sinonimo di eccellenza e genuinità in tutto il mondo, apprezzato e imitato un po’ ovunque, è bene tutelare e proteggere questo patrimonio dalla contraffazione e dalla speculazione che investono il mercato dei prodotti italiani all’estero.

In molte parti del mondo, specialmente negli Stati Uniti – Paese caratterizzato da un fenomeno notevole di emigrazione dalla Penisola, durante il secolo scorso – esistono centinaia di ristoranti, pizzerie ed altri esercizi commerciali nel settore ristorativo che vantano specialità italiane, ma che in realtà di italiano hanno ben poco.

Allo stesso modo, ci sono molti supermercati che presentano una grande varietà di pomodori italiani: tra questi anche il San Marzano. Ma spesso leggendo le etichette ci si rende conto della contraffazione di questi prodotti, definiti spregiativamente “italian sounding” (perché appunto “suonano come italiani” ma non lo sono), spesso coltivati in California o in Cina.

È bene allora tutelare il marchio “San Marzano DOP” – così come bisognerebbe fare per la totalità della produzione nostrana –  in tutti i modi possibili. E quale miglior modo se non quello di farlo conoscere nella sua autenticità, proponendo le ricette della tradizione e diffondendo l’importanza di utilizzare soltanto ingredienti genuini e di qualità?

È proprio qui che si inserisce il programma di promozione e valorizzazione di “I love San Marzano DOP” – cofinanziato dall’Unione europea e promosso dal Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino DOP e dall’Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) – che sta avendo molto successo proprio in territorio USA e ha dato l’opportunità a sette giornalisti statunitensi di partecipare ad uno speciale tour di una settimana tra Napoli e l’agro sarnese-nocerino, per conoscere più approfonditamente i luoghi di coltivazione e di trasformazione del re dei pomodori.

Il programma ha previsto diverse attività: una presentazione del progetto, un incontro con i promotori e i media italiani, degustazioni di piatti a base di pomodoro, un corso per imparare a preparare la pizza, condita rigorosamente con il San Marzano Dop dell’agro sarnese-nocerino.

La presentazione al ristorante Fuoco Lento

La presentazione del progetto, coordinato da Manuela Barzan, si è svolta a Napoli presso il ristorante Fuoco Lento, un piccolo bistrot che corre lungo un angolo dell’elegantissima Piazza dei Martiri, nello storico quartiere di Chiaia. Il piccolo locale con tavolini all’aperto, ideale per un aperitivo tra amici,  ripropone i sapori della tradizione in una veste innovativa, che è frutto dell’estro creativo dello Chef Andrea Moio; e in occasione di “I love San Marzano DOP” questa originalità ha fatto da espediente per una rivisitazione di quei piatti che esaltano le qualità del San Marzano.

Partendo da una sorprendente mini-cheesecake salata, passando per una più tradizionale parmigiana di melanzane e finendo con la delicatezza dei ravioli ripieni di ricotta, il pomodoro più famoso del mondo ha ostentato la sua gamma di sfumature in cucina.

All’evento hanno partecipano Tommaso Romano – presidente del consorzio di tutela del pomodoro San Marzano DOP dell’agro sarnese-nocerino-, Giovanni De Angelis – Direttore Anicav-  e per la stampa straniera erano presenti Laura McIntosh (On Ait Talent  Programma TV Bringing it Home, PBS Social media), Anthony Michael Contrino (On Air Talent and Producer, Anthony Contrino Media inc) Sapna Dalal  (Food blogger and web journalist – Vegetarian Tourist), Stacey Ballis ( Print and web journalist Food & Wine, Eating Well, Nations Restaurant News, MyRecipes, Southern Living, MSN), Elle Simone Scott  (Editor, On Air Talent and Food blogger America’s Test Kitchen), Susan Herrmann Loomis ( On Air Talent – Dancing Tomatoes).

Parlando della coltivazione del San Marzano, Romano ha spiegato:

“La presenza di una serie di fattori concomitanti, quali il clima mediterraneo, il suolo estremamente fertile e di ottima struttura, l’abilità e l’esperienza acquisita dagli agricoltori dell’area di produzione nel corso dei decenni, ha contribuito al suo successo nel mondo, coronato, nel 1996, dal riconoscimento dell’Unione Europea come D.O.P.”.

A sua volta De Angelis ha commentato:

“Anicav dà sostegno alle imprese – commenta De Angelis – e promuove progetti come questo sul pomodoro, che hanno il valore comunicativo di spiegare a un mercato importante come quello degli Stati Uniti un pomodoro di nicchia, precursore del pomodoro italiano nel mondo. La coltivazione è quella antica ai pali, le caratteristiche chimico-fisiche, lo rendono inconfondibile, sia allo stato fresco che trasformato ed è il prodotto alimentare tra i più imitati al mondo. Per tutto questo motivo cura e preservazione sono fondamentali”

Il San Marzano dell’agro sarnese-nocerino DOP, definito anche “L’Oro rosso” o la “Bibbia dei Pomodori” dal Washington Post, è conosciuto attualmente in tutto il mondo e arriva a coprire una produzione di 200mila quintali all’anno. Gli Stati Uniti giocano un ruolo fondamentale, abbracciando l’80 % del mercato di esportazione del San Marzano DOP dell’agro sarnese-nocerino: l’export è passato da 3,2 milioni di euro nel 2019 a 4,6 nel 2021.

Attualmente il Pomodoro San Marzano DOP si coltiva nell’Agro Sarnese-nocerino, in provincia di Salerno, nell’Acerrano-nolano e nell’area Pompeiana-stabiese, in provincia di Napoli e nel Montorese, in provincia di Avellino, per un totale di 41 comuni. Conta 14 cooperative di produzione e 16 aziende di trasformazione.

È così quindi che, forte anche del successo e della diffusione mondiale della nostra dieta mediterranea , quel frutto dalla forma cilindrica, dal colore rosso brillante e dal gusto fresco e intenso, è diventato anche oltreoceano un ingrediente immancabile per una alimentazione sana e bilanciato, oltre che  stuzzicante!

 


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