Miele e frodi: i rischi al supermercato

Condividi su

Fonte foto: il Salvagente

Miele e frodi purtroppo vanno spesso a braccetto. È noto che il miele sia il terzo prodotto più adulterato al mondo, ma meno risposte si hanno, invece, su quali siano le frodi alimentari da cui guardarsi nel comprarlo.

Cause

È doveroso porgere innanzitutto lo sguardo sulla scarsità della produzione per il rischio di estinzione a cui sono sottoposte le api. Anche questo aspetto determina un incremento nelle contraffazioni.

Negli ultimi anni, poi, si è assistito ad un progressivo perfezionamento delle tecnologie che consentono oggi, in modo molto conveniente e facile, di adulterare il prodotto. A ciò si aggiunge il fatto che il miele è una sostanza estremamente complessa, difficile da testare per verificare una eventuale contraffazione. I test, infatti, sono lunghi e costosi e richiedono strumenti e competenze specifiche. Il risultato è che le frodi sono diventate sempre più frequenti e che i consumatori hanno pochi modi per scoprirle e difendersi.

Non aiuta, infine, il fatto che UE e Cina diano una definizione diversa di miele: Se per la UE e il Codex Alimentarius si esclude qualsiasi intervento umano nel processo di maturazione e deumidificazione – uno dei punti su cui si verificano le frodi più sofisticate – in Cina la deumidificazione del miele non viene effettuata dalle api ma è il frutto di un processo artificiale, più rapido, meno costoso ma che consente di vendere miele non maturo.

La novità

Un nuovo test, tuttavia, condotto in Francia su varie marche e tipologie di miele ha scoperto che alcune mostrano tracce di zuccheri aggiunti, le confezioni sono mal etichettate in merito alle indicazioni sull’origine botanica o geografica oppure i prodotti non soddisfano i requisiti normativi di freschezza.

Gli esperti della rivista francese Que Choisir hanno acquistato 40 barattoli di miele di diverse origini botaniche, quali l’acacia, il castagno, i mille fiori, Manuka e di diverse origini geografiche, quali la Francia, l’Italia, l’Unione Europea, l’America Latina, disponibili in vari canali di distribuzione (supermercati, negozi specializzati, siti web, vendita diretta, ecc.).

Si tratta di prodotti tipici del mercato francese ma alcuni dei quali sono presenti anche in Italia.

Un laboratorio è stato incaricato di effettuare le analisi su tutti i campioni così da identificare eventuali non conformità relative a 3 aspetti importanti del miele:

  • origine geografica e botanica
  • presenza di sciroppo di zucchero
  • freschezza

Risultati delle indagini

Per quanto riguarda i campioni di miele considerati dal test le analisi hanno rivelato che:

  • 7 prodotti mostrano tracce di zuccheri aggiunti

I 7 campiondi miele positivi allo zuccheraggio provengono da: Cina (2 campioni sui 3 cinesi), Francia (2 su 17), Italia (1), il miele bio a marchio l’Abeille diligente, America Latina (1), Australia (1). Quest’ultimo è un costosissimo miele di Manuka, venduto a 146 euro al chilo per i suoi presunti benefici per la salute.

miele e frodi

miele e frodi

  • 3 mieli mentono sulla loro origine

L’etichettatura contraffatta dell’origine del miele è un’altra frode molto praticata. Sembra che una frode per migliaia di tonnellate di miele spagnolo e cinese trasformato in francese sia stata denunciata dai consumatori. Inoltre in Francia la legge che obbliga l’indicazione dell’origine del prodotto è stata approvata solo nel giugno del 2020, ma è ancora priva del decreto di attuazione, mentre in Italia è garantita con d.lgs. 179/04, articolo 2.4.a. e questo facilita l’assenza del riferimento all’origine sulle etichette.

  • 8 mieli non soddisfano i requisiti normativi di freschezza

Per garantire la qualità organolettica del miele, la direttiva europea prescrive il rispetto di alcuni parametri di freschezza (livelli minimi di attività enzimatica, in particolare), che attestano il buono stato di conservazione del prodotto. Il 20% dei vasetti dei mieli analizzati (8 su 40) non ha però soddisfatto questi requisiti.

Le analisi bocciano 4 dei 6 costosi mieli di manuka e altri 4 campioni importati da Cina, Europa orientale e dal Sud America.

Concludiamo il nostro articolo con un approfondimento sul miele Manuka.

 


Condividi su