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Paul David Hewson, meglio conosciuto come Bono o Bono Vox, compie sessantadue anni, due terzi dei quali vissuti al servizio della musica. È considerato una delle voci più belle nel panorama musicale mondiale, la rivista Rolling Stone l’ha posizionato al 32* posto nell’elenco dei cento migliori cantanti di sempre
È nato a Dublino, nota anche come capitale dell’Irlanda, il paese di James Joyce, di George Bernard Shaw e della Guinness; di madre protestante e di padre cattolico, da bambino era molto vivace, caratteristica che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di Anticristo.
All’età di quattordici anni, ha perso il nonno durante i festeggiamenti del cinquantesimo anniversario di matrimonio dei nonni; durante il funerale dello stesso, la madre di Paul fu colpita da ictus e morì dopo pochi giorni. I due tragici avvenimenti lo hanno segnato nell’adolescenza, durante la quale ha vissuto una fase di sbandamento; per un periodo ha fatto parte di un gruppo di teppisti, i Lipton Village, i cui passatempi preferiti erano quelli di evadere qualsiasi forma di legge, per fortuna non ha mai avuto problemi con la giustizia.
Proprio durante la sua permanenza nella gang, gli è stato affibbiato il soprannome di Bono vox: il suo amico Guggi prese ispirazione da un negozio di apparecchi acustici di Dublino, il Bonavox. In un primo momento non era molto convinto di quella scelta ma ha cambiato idea, dopo aver scoperto che, tradotto dal latino, vuol dire bella voce.
La carriera musicale
Nel 1976, rispose a un’inserzione appesa sulla bacheca della scuola, in cui Larry Mullen (l’attuale batterista degli U2) cercava persone per formare una band. Si presentò come chitarrista, ma vista la notevole differenza tecnica con gli altri due candidati, Dave Evans (The Edge) e suo fratello Dick, e avendo notato la potenza della sua voce, Bono fu dirottato al microfono. Con loro si aggiunse il bassista Adam Clayton. Da lì è iniziata la leggendaria storia degli U2, il gruppo irlandese che, dal 1980 – anno di uscita del primo LP, Boy – non ha ancora smesso di produrre musica. Canzoni come With or without you, One, Sunday bloody sunday, I Still Haven’t Found What I’m Looking For, Pride (In the name of love), Miss Salajevo, Mysterious Ways, e tante altre, hanno segnato la storia della musica rock mondiale.
Con la band irlandese ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come 12 Grammy Awards, 8 MTV Video music Awards, 2 Golden Globe nel 2003 e nel 2014 per la migliore canzone originale e svariati altri premi, come i Brit Awards come miglior gruppo internazione (1990, 1998 e 2001) o il Billboard music Awards.
Non solo U2
Oltre alla musica, Bono occupa il suo tempo in impegni umanitari. Nel 1985 ha fatto parte del progetto Artists United Against Apartheid, per protestare contro la politica dell’Apartheid che c’era in quegli anni in Sudafrica. Dal 1999 si è occupato della campagna per l’azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo e per la difficile situazione dell’Africa.
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Nel 2002 ha accompagnato il Segretario del Tesoro statunitense Paul O’Neill in viaggio attraverso quattro Stati africani. Nello stesso anno, ha costituito un’organizzazione chiamata DATA, (Debt, Aids, Trade in Africa), il cui obiettivo è far sensibilizzare l’opinione mondiale circa l’immenso debito estero dell’Africa, l’incontrollabile diffusione dell’AIDS e le spietate leggi del mercato che impoveriscono sempre di più, gli abitanti di quegli stati. Nell’intento di accendere i riflettori sulla crisi dell’AIDS in Africa, Bono è andato alla Casa Bianca per un incontro privato col Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che aveva promesso 5 miliardi di dollari di aiuti per i paesi più poveri del mondo, purché rispettassero i diritti umani.
Il 23 marzo 2007 Bono ha scritto un articolo, pubblicato sul Corriere della Sera, per commemorare la nascita della Cee, avvenuta cinquanta anni prima, cercando di sensibilizzare la questione di come quest’organismo debba cercare di risolvere i problemi che affliggono l’Africa; sempre nello stesso articolo ha provocato i nostri governanti sostenendo che, donando lo 0,7% del proprio Pil, l’Italia salverebbe milioni di persone in quel continente.
Curiosità
Ha scritto la fantastica Sweetest Thing, dedicandola alla moglie Ali, per farsi perdonare di aver dimenticato il suo compleanno.
Ha scritto la sceneggiatura di The Million Dollar Hotel, il film con Mel Gibson e Mila Jovovich.
La sua canzone One ha vinto il premio come miglior testo di sempre nella storia della musica mondiale.
Nel 2005 la rivista Time lo ha nominato Person of the year, nello stesso anno è stato candidato per il premio Nobel per la pace.
Bono indossa sempre un paio di occhiali scuri; non è un vezzo da divo, bensi soffre di miodesopsia, una malattia che colpisce gli occhi.
Il 29 marzo 2007 è stato insignito del titolo di Cavaliere dalla Regina Elisabetta II per il grande contributo in ambito musicale e umanitario. Tuttavia non potrà essere chiamato Sir, dal momento che quel titolo è riservato ai soli cittadini britannici.
L’esibizione a sorpresa a Kiev
L’8 maggio 2022 Bono ha tenuto un concerto a sorpresa con The Edge nella metro di Kiev, città martoriata dalla guerra, nella stazione di Khreshchatyk, dopo essere stati invitati a esibirsi dal presidente Volodymyr Zelensky.
Lunga vita a Bono, lunga vita al Rock!
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.