donna dell'epoca Regency

Essere una donna dell’epoca Regency

Ammettiamolo: tutte noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di essere una donna dell’epoca Regency, ossia quel particolare momento storico fatto tipicamente di balli, lunghi vestiti in pizzo, sale da tè, carrozze e tanto – forse troppo – bon ton.

Dopotutto, la vasta materia letteraria – i romanzi di Jane Austen su tutti – ha sempre fornito ottimi spunti per fantasticare sul periodo che va convenzionalmente dal 1811 al 1820, conosciuto come Epoca della Reggenza per via della sovranità esercitata da Giorgio Augusto Federico, salito al potere quando il padre, Giorgio III del Regno Unito, venne riconosciuto inabile a governare.

Eppure, sebbene romanzi e film mostrino un’epoca rosea e sfavillante, la posizione delle donne nella società non era propriamente piacevole. Ma indaghiamo a fondo i motivi principali.

Educazione e istruzione

Le donne di questo periodo, soprattutto quelle nate nell’alta borghesia inglese, non potevano lavorare, bensì votavano tutta la loro vita alla formazione come sposa e madre eccellente. L’educazione delle donne in tal senso iniziava già in età precoce, durante gli anni della fanciullezza, attraverso l’impartizione di lezioni mirate e finalizzate al matrimonio.

La materia favorita era certamente la gestione domestica, ma veniva insegnato loro anche come conversare per diventare ottime dame da salotto. Talvolta, le donne venivano sottoposte altresì a lezioni di scienze naturali, teologia, filosofia e letteratura, per poter sviluppare una vasta e generale preparazione culturale.

Un altro aspetto da curare era senz’altro la scrittura. Le fanciulle dovevano imparare a usare una calligrafia aggraziata e piacevole, e si esercitavano spesso per delle ore senza sosta. Anche la musica e l’arte erano materie di primaria importanza, in aggiunta alle lezioni di etichetta e di bon ton. Infine, la donna doveva saper dialogare anche in altre lingue, soprattutto in francese.

donna dell'epoca Regency

Fonte foto: missdarcy.it

Matrimonio

Il sacro vincolo del matrimonio era un mero accordo economico fra le due parti (padre della sposa e futuro marito), e la donna non aveva voce in capitolo. Combinare un matrimonio vantaggioso, dopotutto, era l’obiettivo di ogni famiglia dell’alta borghesia inglese, e non c’era spazio per i sentimenti.

Tutte le figlie femmine nascevano come proprietà del pater familias, per divenire poi proprietà dell’uomo che le avrebbe sposate. Ovviamente, il matrimonio era sempre un atto combinato. La donna non aveva alcun tipo di diritto, non poteva disporre liberamente nemmeno di denaro o di beni mobili e immobili. Qualora la futura sposa possedesse qualsiasi tipo di bene, inoltre, questo passava sotto la stretta amministrazione della famiglia d’origine o del marito.

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Fonte foto: missdarcy.it

Sesso

Chi ha letto i romanzi della serie Bridgerton, concepiti dalla vivida penna della scrittrice inglese Julia Quinn, si sarà fatto un’idea del tutto imprecisa sul sesso in epoca Regency. Dimenticate la passione mostrata nei libri e nella serie tv omonima, perchè la verità è di tutt’altro conto!

Sebbene in questo periodo ci fosse più libertà sessuale rispetto all’epoca Vittoriana, la situazione era ancora particolarmente pesante, soprattutto per le donne dell’alta borghesia.

Mentre nei ceti più bassi il sesso era un affare di poco conto – spesso si praticava anche prima del matrimonio, seppure non senza problematiche -, le donne dell’alta borghesia erano schiave di un mero atto procreativo. Per dirla in altri termini, la donna era un oggetto sessuale che doveva sottoporsi al volere dell’uomo con accettazione e sottomissione, al puro scopo di concepire un erede. Il sesso pre-matrimoniale, dunque, non solo era un argomento tabù, bensì non praticarlo era una regola aurea da seguire alla lettera, pena il disonore.

La situazione dell’uomo, ovviamente, era assai più semplice. Non era infrequente l’adulterio, praticato soprattutto nei matrimoni basati su convenienze e interessi.

donna dell'epoca Regency

Fonte foto: missdarcy.it

Figli

I figli nati da un matrimonio erano di competenza della donna. All’uomo, invece, spettavano compiti di ben altro calibro, quali l’amministrazione delle proprietà e faccende burocratiche.

Le donne dell’alta borghesia, come si è detto, avevano come unico lavoro quello di badare ai figli e alla casa. Le sole donne che potevano lavorare erano quelle delle classi inferiori, talvolta piene di debiti e in forte disagio economico. I lavori cui si sottoponevano erano al limite del disumano, con orari massacranti e condizioni precarie. Le fabbriche tessili inglesi, in particolare, sorte proprio in quel periodo, erano un “porto sicuro” per tutte quelle madri che non avevano abbastanza denaro per sfamare i figli.

donna dell'epoca Regency

Fonte foto: missdarcy.it

Abbigliamento

Gli abiti di questo periodo erano certamente affascinanti, non si può proprio dire il contrario. Eppure, riuscite a immaginare la fatica di portare addosso un corsetto così stretto da mozzare il fiato?

Questo particolare capo d’abbigliamento – una sorta di antenato del reggiseno – serviva per modellare le forme, sostenendo o schiacciando il seno, stringendo la vita, esaltando i fianchi o dare la giusta postura. La silhouette di una donna piacente agli occhi di un potenziale pretendente, dopotutto, doveva essere perfetta.

Questi corsetti erano generalmente fabbricati in tessuto stratificato, irrigidito con colla, e strettamente allacciati grazie a un sistema di stringhe incrociate. A questo periodo risalgono anche corsetti in ferro, ma ci auguriamo che fossero pensati solo a scopo ortopedico, e non come abbigliamento per quelle sventurate donne.

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Fonte foto: elle.com

Insomma, se i romanzi di Jane Austen e le trasposizioni cinematografiche su quel periodo hanno fornito una vasta materia per sognare a occhi aperti, è sempre bene sapere che la realtà dei fatti è di tutt’altro tipo.