Pietre d’inciampo

Pietre d’inciampo, il più grande monumento diffuso europeo

Pietre d’inciampo è il nome del più grande monumento diffuso europeo. L’inciampo  non è fisico ma emotivo, mentale. Ci induce a pensare. Quest’opera, come ha dichiarato la Senatrice a vita Liliana Segre fa sì che il Giorno della Memoria sia tutti i giorni.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: milano.repubblica.it

Cos’è una Pietra d’inciampo

Si tratta di semplici cubi di pietra ricoperti da una lama di ottone lucido sulla quale sono incise informazioni su persone morte nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale. Questi sanpietrini vengono posti dinnanzi alle ultime abitazioni note di quelle persone, ovvero nei luoghi dai quali vennero strappate con violenza per non tornarvi mai più. Le informazioni incise sono il nome e cognome, l’anno di nascita, la data della deportazione, il campo di prigionia e la data della morte.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: wikipedia.org

L’artista

Fu Gunter Demnig, artista tedesco, ad avere l’idea di diffondere, nel tessuto urbanistico e sociale delle città e cittadine europee, queste pietre che obbligano ad inciampare in un ricordo. Liliana Segre, una delle poche persone sopravvissute ai campi di sterminio e ancora in vita, in occasione della presentazione degli eventi previsti a Milano per il Giorno della Memoria le ha ricordate. Ne ha riconosciuto l’importanza soprattutto per il futuro, quando non ci saranno più testimoni di quanto accadde. Quelle pietra faranno sì che l’orrore che si consumò in quei luoghi non si riduca solo a poche righe nei libri di storia.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: torinooggi.it

Perché nacquero le Pietre d’inciampo

Gunter Demnig ebbe l’idea di questo monumento diffuso per contrastare i crescenti moti negazionisti iniziati già all’indomani della fine della guerra. Si ispirò ad un passo del Talmud, uno dei testi sacri dell’Ebraismo, che recita:

“Una persona viene dimenticata solo quando viene dimenticato il suo nome”.

Nel 1990 a Colonia, in Germania, venne eretto un monumento a ricordo della persecuzione dell’etnia nomade dei sinti. Da quella città ne erano stati deportati mille solo nel 1940. Qualcuno denunciò l’inutilità di quel gesto in quanto la persecuzione a cui era ispirato non era mai avvenuta. Questo fece sentire a Demnig la necessità di creare un’opera che avesse la funzione di stimolare la coscienza collettiva e la prima Pietra d’Inciampo venne posata proprio a Colonia nel 1992. Oggi in Europa ne sono presenti oltre ottantamila.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: corriere.it

Volontà dell’artista

Demnig ama talmente questa sua opera da voler posare le pietre personalmente. Quello che si propone, ogni volta che ne fissa una è che chiunque le incrocia nel proprio cammino sia portato a ricordare. Leggendo quel singolo nome in automatico dovrebbero presentarsi alla mente tutte le persone che per qualunque motivo, razza, religione, ideale politico o orientamento sessuale, furono vittime del nazismo.

Tutte quelle persone vennero strappate alla loro vita, condotte lontano e ridotte in cenere, senza una ragione umanamente comprensibile. Vennero semplicemente cancellate. Di loro non resta nemmeno una tomba su cui portare un fiore.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: lastampa.it

Pietre d’Inciampo in Italia

Le prime Pietre d’Inciampo in Italia furono poste a Roma nel 2010. Successivamente ne furono posate a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri minori.

Ogni nome scritto su quelle pietre costituisce un atto di fiducia e speranza nel domani. Speranza che odio e violenza vengano banditi anche dal vocabolario e mai più si possano verificare le barbarie che quelle Pietre portano a ricordare.

Nel 2022 si sono superate le 2000 pietre nel nostro Paese.

Pietre d’inciampo

Fonte foto: ilgiornaleditalia.it

Chiunque sia a conoscenza della storia di persone morte nei campi di sterminio può richiedere la posa della Pietra d’Inciampo scrivendo una mail a pietredinciampomilano@gmail.com allegando tutte le informazioni di cui disponga.

Ricordiamoci di ricordare.