144 abitanti (Istat 2022) e 100 cani: è questo (approssimato per il comparto canino) il censimento di Celle di San Vito, il borgo più piccolo della Puglia, nel foggiano, e una tra le città meno abitate d’Italia.
Accedendo al sito ufficiale (celledisanvito.com) si legge la poesia di Carla Galeotti che chiama questo bordo “il paese dei girasoli magici”, scopriamo insieme qualcosa in più su questo borgo.
Fonte foto: edicoladelsud.it
Celle di San Vito, un po’ di storia
Tutte le città conservano nelle loro fondamenta una storia radicata e affascinante. Celle di San Vito non ne fa eccezione.
I primi cenni storici si ritrovano nel toponimo stesso della città che nell’anno mille era sede delle residenze estivi dei monaci, meglio conosciute come “celle”. Il convento benedettino era dedicato a San Nicola e poco più su, sull’omonimo monte sorgeva il santuario di San Vito.
I monaci ospitavano a Celle i pellegrini in cammino verso la Terra Santa.
Per i secoli a venire la città venne presa, annessa e sconnessa ai regni confinanti che se la contendevano anche per via della sua posizione privilegiata a 726 metri sopra il livello del mare, che la rendeva un ottimo luogo di avvistamento.
Carlo d’Angiò dominò la cittadina e a seguito di questa colonizzazione in questa area vive l’unica comunità della discendenza franco-provenzale di tutta l’Italia peninsulare. La lingua provenzale viene oggi tutelata tra le minoranze linguistiche del nostro paese.
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L’autonomia del borgo venne messa più volte in discussione fino all’ottocento quando con la fine dell’epoca feudale, Celle di San Vito divenne un comune autonomo.
Cosa vedere a Celle di San Vito
Prima di parlare di monumenti e Chiese, una delle particolarità di questo borgo è la presenza di una serie di fontanelle da cui sgorga acqua proveniente direttamente dalle montagne circostanti. Recentemente è stata ristrutturata anche la caratteristica fontana di Celle San Vito, dotata anche di lavatoi pubblici.
Percorrendo la passeggiata delle fontanelle si arriva a Piazza Umberto I e subito dopo via Roma, al centro del paese. Se si imbocca via dei Provenzali invece si raggiungerà la tipica porta a un arco che un tempo era la porta di accesso alla città.
Un’altra attrattiva è il Castiglione, un’altura scoscesa sulla quale in epoca medievale sorgeva una grande fortezza. Ancora, il castello di Crepacore, il Battistero quattrocentesco, i resti dell’antica Chiesa Parrocchiale in Largo Muretto, oltre che i viottoli medievali che tagliano il borgo e costituiscono l’immagine di come era la città in quell’epoca.
Molto suggestivo è il Belvedere di Via Bisaccia, che oltre a riparare i visitatori dal vento Fauvugne, dalla sua vista scaturisce un panorama davvero suggestivo, con la possibilità di osservare anche la vicina Faeto.
Fonte foto: fgranatiero.wordpress.com
È proprio insieme a Faeto che Celle di San Vito costituisce la cosiddetta “Daunia arpitana”, l’isola di lingua provenzale a cui abbiamo fatto riferimento prima.
Eventi da non perdere a Celle San Vito
Ci sono diverse feste molto sentite e attese in questo piccolo borgo: il 13 agosto è la festa patronale dedicata a San Vincenzo Ferrer. In questa giornata di festa si potrà godere al termide di bellissimi fuochi d’artificio.
La sagra dell’agnello cade il 25 aprile e si da spazio a tutta la gastronomia locale con un trionfo di piatti tipici e convivialità.
Durante la festa del vicino, ogni anno in una data diversa, è tradizione a Celle che ogni cittadino condivida il proprio pasto con i vicini di casa. Una singolare festa all’insegna della condivisione.
Infine il 15 giugno e l’8 agosto si festeggiano San Vito, Santa Crescenza e San Modesto con la processione dei santi su carri decorati.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.