Fonte foto: e-borghi.com
In Italia ci sono tantissimi posti poco noti che meritano davvero tanto e Susa è uno di questi. È sufficiente un weekend per poter ammirare questa bellissima località, che trasmette delle meravigliose sensazioni legate al relax e alla tranquillità.
Questa meta è adatta soprattutto per coloro che vogliono allontanarsi dal caos cittadino ed immergersi nella natura, nella valle più estesa del Piemonte. A Susa è possibile fare passeggiate al fine di ammirare laghi e borghi. Dunque, se siete amanti del trekking, questo è il posto ideale per voi.
Storia
La città di Susa fu fondata alla confluenza del fiume Dora Riparia con il torrente Cenischia, in posizione strategica per il controllo delle vie dirette ai valichi del Moncenisio e del Monginevro. Le origini di Susa come Porta d’Italia si perdono nella storia.
Nel 500 a.C., quando città come Aosta e Torino non erano ancora state fondate, in Susa esisteva una realtà celtica perfettamente organizzata dai sacerdoti druidi. Successivamente romanizzata, ebbe il suo massimo splendore con il culmine dell’Impero Romano. Ne seguì una lunga decadenza fino alla rinascita, nell’ VIII secolo, sotto il dominio dei Franchi.
Messa in ginocchio da continui saccheggi ed incendi, trovandosi al centro dei percorsi e delle strade che conducevano dal nord-Europa verso la città di San Pietro, Susa fu il primo territorio ad essere sottomesso ai Conti di Moriana nell’XI secolo. Diventata poi provincia sotto i Savoia, seguì interrottamente i destini del ducato. Dopo l’Unità d’Italia la provincia di Susa fu conglobata in quella di Torino.
5 luoghi da vedere
Il primo posto da visitare è sicuramente il borgo medievale di Avigliana, che dista circa venti chilometri a ovest da Torino. Trovandoci qui, non possiamo non recarci ai laghi, che risalgono a 120.000 anni fa e sono una tappa molto amata anche dai turisti locali. Ne sono due, Lago Grande e Lago Piccolo, chiamati così semplicemente per le loro dimensioni. Poi, vi consigliamo di visitare la Sacra di San Michele, un’abbazia importantissima, un edificio religioso che ha ispirato il celebre romanzo storico di Umberto Eco, Il nome della rosa. Sarà bellissimo ammirare anche Segusio, da millenni crocevia dei diversi itinerari transalpini fra Italia e Francia e contraddistinta da considerevoli monumenti romani e medioevali. Infine, da non perdere la visita dell’antichissimo borgo di Exilles. Grazie alla sua posizione strategica, il sito attualmente occupato dal Forte era abitato già in epoca primitiva e poi in epoca celtica: solo dal 1155, sotto il comando dei conti d’Albon, si può confermare l’esistenza di un vero e proprio complesso fortificato. Da quella data, il forte di Exilles e il paese passarono di mano in mano, tra la dominazione piemontese e quella francese.
Insomma, un posto ricco di fascino naturale e storico ci aspetta per farsi ammirare in tutto il suo splendore.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.