In provincia di Lecce ci sono nove comuni che costituiscono un’isola linguistica nella quale si parla un idioma di origine greca, noto come Griko. Questo territorio in cui vivono all’incirca 60.000 persone, è noto come Grecia Salentina. Tra questi comuni quello con la più alta percentuale di persone che parlano il Griko è Sternatia.
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Domenicano Tondi
La Grecia Salentina è rappresentata in letteratura da Domenicano Tondi, poeta e scrittore italiano di lingua Grika, che scrive nel suo “La lingua greca nel Salento” del 1935:
“Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinta la
Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue.
Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo… greco parliamo, ma non perché
siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo.”
Egli era originario del Comune di Zollino. Nella sua famiglia si parlava esclusivamente il Griko.
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Unione dei Comuni della Grecia Salentina
Dal 2007 la Grecia Salentina è formata da dodici comuni. Nove di lingua ellenofona: Calimera, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino. Tre non ellenofoni: Carpignano Salentino, Cutrofiano e Sogliano Cavour. Questi comuni condividono non solo la cultura e la lingua, almeno per i primi nove, ma anche tutta una serie di servizi. Da notare che l’area che oggi è identificata come Grecia Salentina in realtà è molto più piccola di quella identificata con lo stesso nome in passato.
L’area ellenofona un tempo andava dallo Ionio all’Adriatico, con particolare rilevanza nel quadrilatero i cui vertici sono i comuni di Otranto, Casarano, Gallipoli e Nardò.
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Origini della Grecia Salentina
Le prime colonie greche nel Salento si fanno risalire ai tempi della Magna Grecia, VIII secolo a.C.. Ma fu dal VI secolo d.C. che i greci arrivarono in massa e costruirono una rete di villaggi nell’entroterra. Ovviamente qui vivevano secondo le loro tradizioni, praticavano la loro religione, diffondevano la loro cultura e parlavano la loro lingua. Nel corso dei secoli questo piccolo mondo greco subì influenze importanti al punto da modificare i propri usi e costumi e ciò portò ad un restringimento dei confini geografici e culturali.
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Sternatia
Le origini greche del suo nome lasciano intendere che qui vi fossero delle cisterne o dei pozzi sacri utilizzati nel corso di cerimonie religiose. Ebbe una discreta importanza durante il dominio degli Angioini e nel 1334 divenne una città fortificata. Della cinta muraria restano le tracce in Porta Filia (Porta dell’Amicizia o Porta della Pace). È una porta molto antica dalla quale, secondo la tradizione, si facevano uscire i defunti dalla città. È altresì vero che dalla stessa porta facevano il loro ingresso i giovani sposi. Da visitare anche il Palazzo Granafei, la Chiesa Madre dedicata a Maria SS Assunta, la Colonna dell’Osanna e l’ex Convento dei Domenicani.
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Frantoio ipogeo di Sternatia
A fianco di Porta Filia, all’ingresso del centro storico di Sternatia, si può scendere nel grande frantoio ipogeo, o trappeto, che risale al XV secolo ma è stato recentemente restaurato. Qui dentro i “trappitari” lavoravano senza vedere la luce del sole per molti mesi. Questo trappeto apparteneva alla nobile famiglia dei Granafei ed era unito da camminamenti sotterranei ad altri diciannove frantoi ipogei di cui questo è l’unico ad essere fruibile oggi.
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La Grecia Salentina è dunque una terra nella quale andare per scoprire tutto sull’industria olearia del Salento e sulle tradizioni linguistiche e culturali legate alla dominazione greca. Sono certa che non si avrà il tempo di annoiarsi.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.