La Piadina è un alimento che rientra a pieno nella cucina tradizionale italiana per la sua unicità e semplicità. Nelle giornate estive è l’ideale per un pasto gustoso e veloce. Scopriamone storia e preparazione!
Cos’è la piadina?
L’impasto della Piadina è composto da farina di grano tenero, acqua, grassi (olio extravergine o strutto) e sale. Il prodotto si presenta in due varianti: Piadina Romagnola classica e piadina Romagnola alla Riminese, che si differenzia dalla prima per il minor spessore.
La zona di produzione si concentra nel territorio della provincia di Forlì – Cesena, Ravenna e alcuni comuni della provincia di Bologna.
Fonte foto: RicettaPiadina.it
Storia della piadina
La Piadina Romagnola ha origini molto antiche: esse partono dagli insediamenti degli Etruschi in Romagna, dove sono state rinvenute tracce dell’utilizzo di un sostituto del pane fatto con farina grezza, cereali e di forma circolare.
In letteratura se ne parla fin dal XIV secolo, vi aveva probabilmente accennato Virgilio, nel VII libro dell’Eneide, descrivendo un disco sottile che veniva consumato abbrustolito. La piadina veniva tradizionalmente preparata tra un’infornata di pane e l’altra perché, all’epoca, si procedeva alla cottura del pane solo una volta a settimana. Per centinaia di anni è rimasta un sostituto del pane.
La tradizione ha avuto un nuovo impulso nel Medioevo, quando gli abitanti della Romagna cominciarono a utilizzarla con i cereali poveri, per non incorrere nella tassazione che subiva il grano da parte dei proprietari terrieri.
Nel corso dei secoli la sua funzione sociale è totalmente mutata, passando da pane dei poveri, così chiamato per la velocità di preparazione senza bisogno di lievitazione, a prodotto di largo consumo. Conosciuta in Romagna con la forma dialettale piè, ha assunto il suo nome attuale grazie all’italianizzazione di Giovanni Pascoli nel poemetto “La Piada” (Nuovi Poemetti), nel quale il poeta la definisce “pane dell’umanità”.
Il procedimento di preparazione
L’impasto della Piadina Romagnola IGP si ottiene mescolando farina di grano tenero, sale, grassi (olio d’oliva, olio extravergine d’oliva o strutto) ed eventuali agenti lievitanti, con acqua. Successivamente, viene suddiviso in pani o palline che vengono distesi fino a ottenere dei dischi di sfoglia che saranno cotti su piastra, da entrambi i lati, a temperatura compresa tra i 200 e i 250°C, per un massimo di quattro minuti complessivi.
Una volta cotta, la Piadina viene consumata generalmente piegata in due, farcita con svariati ingredienti. I più tradizionali sono salumi e formaggi fra cui spicca lo squacquerone di Romagna ma può essere riempita anche con verdure.
Chiunque conosca le località balneari della Romagna sa che gustare la piadina è un modo per conoscere e scoprire il territorio stesso: prodotti semplici, gente accogliente e un profumo di pane friabile appena cotto.
Buona piadina a tutti!
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.