Siete in viaggio a Roma e tra una visita e un’altra sentite un certo languorino…cosa mangiare? Volete scoprire le pietanze tipiche di questa città o semplicemente mangiare un boccone veloce senza perdere troppo tempo?
Seguiteci in questo viaggio culinario alla ricerca del piatto giusto, dimenticate la dieta per un giorno, perché questo tour culinario potrebbe appesantirvi!
Prima di partire però, lasciate i vostri bagagli a Roma. Dopo aver provato tutte queste delizie non avrete certo voglia di portarvi dietro delle borse ingombranti.
Snack
Se state cercando uno snack o un piccolo boccone da mangiare velocemente, lo street food romano offre di tutto e di più, perfetto per tutti i gusti e per tutte le tasche.
È il posto dove la tradizione e l’innovazione s’incontrano e si trasformano in un … “trapizzino”…
- Il “trapizzino” nasce in uno dei quartieri romani più noti, il Testaccio, ed è una pizza a forma di tramezzino imbottita con i classici ingredienti, comoda e facile da mangiare.
- I Supplì, crocchette di riso con al loro interno un cuore filante di mozzarella sono davvero una prelibatezza sfiziosa, da non perdere assolutamente.
- La pizza romana al trancio, croccante all’esterno e soffice all’interno.
Bianca – condita solo con olio e sale – o farcita, comunque non vi deluderà! - E concludiamo con la merenda cult dei romani: pizza e mortazza, un panino fatto con la pasta della pizza ripieno di mortadella.
Primi piatti
Il piatto probabilmente più conosciuto della cucina romana è la pasta, o meglio le paste: cacio e pepe, carbonara e amatriciana, sono tre piatti conosciuti in tutto il mondo, ognuno abbinato rigorosamente ad un certo tipo di pasta. I romani non disdicono però nemmeno la gricia, gli gnocchi alla romana e i rigatoni con la pajata, piatti meno famosi dei tre precedenti, ma altrettanto buoni. Si tratta di piatti semplici e apparentemente facili da preparare ed estremamente gustosi (… e non proprio dietetici!).
- Cacio e pepe: per prepararlo bastano tre ingredienti, pasta, di solito tonnarelli o spaghetti, pecorino romano e pepe. Ma non è una ricetta facile e basta poco per non ottenere quella cremina deliziosa che è abbondante nel piatto e che lo rende eccezionale.
- Carbonara: preparata con guanciale, pecorino romano DOP, tuorlo d’uovo fresco, pepe macinato fresco e rigorosamente spaghetti.
- Amatriciana: avete mai visto quella foto di Alberto Sordi che si riempie la bocca di bucatini? Bene, quella è proprio l’Amatriciana romana: bucatini, pomodoro, guanciale e pecorino.
- Gricia: a base di spaghetti, guanciale, pecorino e pepe, è la versione “bianca” dell’amatriciana, quindi senza pomodoro.
- Gnocchi alla romana, non fatevi ingannare dal nome perché non stiamo parlando di gnocchi veri e propri, si tratta infatti di dischetti di circa mezzo centimetro di spessore fatti con semola, latte, burro, parmigiano cotti al forno e abbondantemente cosparsi con parmigiano.
- I rigatoni con la Pajata, un termine romanesco per definire la prima parte dell’intestino tenue del vitello da latte che viene usato per preparare un sugo denso e molto saporito che va di solito a condire i rigatoni.
Zuppe
Tra le tantissime zuppe, la più caratteristica della cucina romana è la minestra con broccoli e arzilla. Ma che cos’è l’arzilla? È un pesce, più precisamente una razza, quindi priva di lische ma con molta cartilagine. Veniva molto usata nella cucina popolare romana proprio perché la sua carne cartilaginea non era molto pregiata e quindi costava poco. Cucinata insieme al broccolo che deve essere rigorosamente il romanesco è un piatto delicato e gustoso.
Secondi Piatti
Quando pensiamo all’Impero Romano immaginiamo lussuosi banchetti e tavole imbandite con ogni bene, ma nella realtà la cucina classica romana è una cucina popolare, povera e fatta di prodotti locali, in alcuni casi vengono addirittura usati degli scarti, come vuole la tradizione del quinto quarto, ovvero gli scarti di animali che venivano dati per pochi soldi al popolo e ai lavoratori. Scarti quali interiora, cervello, coda, fegato, lingua, che ancora oggi vengono usati come base per alcuni piatti tipici della tradizione romana, come ad esempio la coda alla vaccinara o la pajata.
E allora ecco tre tra i più tipici piatti della tradizione culinaria romana.
- La coda alla vaccinara, un piatto veramente particolare, che difficilmente potrete assaggiare in altri posti. Si tratta proprio di una coda cotta, solitamente la coda di bue, cotta insieme al sugo e verdure varie. Il nome deriva da “vaccinaro” che era il macellaio, il venditore di carne vaccina, ovvero colui che appunto aveva accesso a tutti i tagli di qualità minore che portava a casa, invece di buttare.
- Saltimbocca alla romana, un piatto classico, semplice e delizioso, composto da sottili fettine di vitello, guarnite con una fettina di prosciutto crudo e una foglia di salvia e infine rosolate nel burro.
- Trippa al sugo con peperoncino, mentuccia e pecorino. Se siete amanti del gusto forte della trippa allora non potete perdervi questo piatto. La trippa è un alimento usato quasi in tutte le cucine regionali. La ricetta romana si differenzia dalle altre per la presenza di guanciale e mentuccia, oltre che da un’abbondante aggiunta di pecorino romano. Tradizione vuole che si mangi la trippa il sabato a pranzo, perché la carne veniva macellata il sabato per essere fresca sulle tavole aristocratiche la domenica. Si tratta di un piatto molto pesante, non vi consigliamo quindi di mangiarlo se poi dovete continuare con la vostra visita o avete importanti impegni!
Verdure
E arriviamo infine alle verdure parlando dei carciofi. Nella cucina romana troviamo i carciofi cucinati in due modi completamente diversi: carciofi alla Giuda e i carciofi alla romana. Probabilmente i carciofi alla romana sono i più classici, cucinati a fiamma bassa in un tegame con un trito di aglio, pane grattugiato e mentuccia. I carciofi alla giuda, invece, vengono fritti per ben due volte fino a diventare uno sfizioso e croccante (e irresistibile) piatto, che può anche essere servito come antipasto o come stuzzichino all’ora dell’aperitivo.
Non vogliamo concludere questo viaggio culinario senza menzionare un dolce, il maritozzo con la panna, un soffice panino tagliato a metà e ripieno di panna. Di sicuro non aiuterà la vostra dieta ma è molto probabile che vi metta di ottimo umore!
Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.