Quanto è gustosa questa rubrica Cinefood lo scopriamo ad ogni appuntamento!
Dopo la Crema alla crema di Edgard, il Big Kahuna Burger da “Pulp Fiction”, la Burrobirra dal mondo di Harry Potter e la Key lime pie di Dexter, oggi facciamo il botto con un kolossal: Il Gladiatore di Ridley Scott, che ha vinto il premio Oscar nel 2000 come miglior film e migliore attore.
La trama
Il film si apre nel 180 d.C. nelle terre a nord del Danubio, durante le guerre marcomanniche, quando sta per avere luogo la decisiva battaglia di Vindobona. Il generale Massimo Decimo Meridio, interpretato da Russell Crowe, è il comandante delle legioni romane a cui l’Imperatore Marco Aurelio (Richard Harris) ha affidato il compito di sgominare le ultime tribù di barbari che si oppongono al dominio romano.
Massimo è il pupillo dell’imperatore e, quest’ultimo, dopo la vittoria riportata, vorrebbe nominare lui e non suo figlio Commodo (Joaquin Phoenix) come suo legittimo successore. Venuto a sapere della decisione, Commodo uccide suo padre Marco Aurelio e ordina di assassinare Massimo e tutta la sua famiglia.
Se non l’avete ancora visto, non vi diciamo altro, per non rovinarvi la visione, ma sappiate comunque che il film vi terrà attaccati allo schermo per tutta la sua durata, grazie ai suoi colpi di scena, ai combattimenti e a momenti carichi di sentimento che sono rimasti impressi a vita nell’immaginario collettivo.
“Ciò che facciamo in vita, riecheggia per l’eternità”
Sembra una massima giusta anche per ricondurci alla tradizione di un piatto semplice e genuino che nel film in questione trova spazio e significato.
Nell’antica Roma i pasti degli schiavi dovevano essere energetici anche se poveri e quindi cosa meglio di cereali, verdure e pane?
Come allora la zuppa di farro si prepara ancora oggi.
La zuppa di farro compare nel film il Gladiatore: in uno dei rari momenti di tranquillità, tra un combattimento e l’altro, il protagonista consuma un pasto, appunto la zuppa di farro, con un compagno che finge per scherzo di morire avvelenato mentre la mangia. In realtà la gag è il pretesto per smorzare la tensione sulla sorte che toccherà a entrambi, ma principalmente all’Hispanico, come Massimo si faceva chiamare. Il suo compagno e amico Juba, interpretato da Djimon Hounsou, gli dice: “Porti un grande nome. Devi uccidere il tuo nome prima che sia lui a ucciderti“.
Fonte foto: Giphy.com
La ricetta della zuppa di farro del “Gladiatore”
La ricetta qui sotto riportata non si discosta molto da quella preparata dagli antichi romani.
Ingredienti per 4 persone:
- 200 gr di farro
- 8 fette di pane casareccio
- 2 spicchi di aglio
- 1/4 cipolla
- 1 carota
- 1 gambo di sedano
- sale e pepe q.b.
- olio extravergine di oliva
Procedimento
Mettete a bagno il farro in acqua fredda leggermente salata, per almeno dodici ore.
In una pentola, possibilmente di coccio, fate soffriggere in un po’ di olio, l’aglio, la cipolla, la carota ed il sedano tritati. Salate e pepate.
Quando le verdure si sono bene appassite, aggiungete un litro di acqua e quando questa bolle, buttate il farro, che avrete precedentemente scolato e che dovrà cuocere fino a essere morbido. Ci vorrà più di un’ora.
Abbrustolite le fette di pane, disponetele nelle fondine, o meglio ancora in ciotole di coccio, e bagnatele con un filo di ottimo olio extravergine.
Versate sopra alle fette la zuppa di farro molto calda, e niente scherzi: non si avvelena e dopo, non si combatte nel Colosseo.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.