Alla scoperta della Food Valley italiana

Tutta l’Italia è indiscutibilmente basata su una forte tradizione culinaria, con prelibatezze che fanno a gara per il podio da Nord a Sud, ma la Food Valley, zona così denominata per la ricchezza, la qualità e la varietà dei prodotti DOP e IGP , vanta simboli nazionali riconosciuti in tutto il mondo.

La Food Valley italiana quella “originale” è una regione olandese dove si concentrano multinazionali e istituti di ricerca relativi al mondo dell’alimentazione – parte da Parma per estendersi alle province di Reggio-Emilia e di Modena, con specialità della zona quali:   il Prosciutto Crudo di Parma, il Culatello di Zibello, il Parmigiano Reggiano, il Tartufo di Fragno, l’Aceto balsamico tradizionale di Modena, il Salame Felino, la pasta fresca fatta in casa, le conserve, l’olio e tanto altro bendidio!

Anche a livello di drink (che poi è decisamente complementare al food) le eccellenze si riconoscono nel famosi vini  locali: il Sangiovese, il Lambrusco, il Pignoletto su tutti.

Fonte foto: StoriEnogastronomiche.it

Un culinary-cult

Parma è diventata quindi il nucleo della Food Valley, potremmo dire una Hollyfood da cui nascono grandi cult – e da qui il gioco di parole per la descrizione – fino a definirlo come un vero e proprio centro culturale culinario. Questo perché la gastronomia fa inevitabilmente parte dell’intera storia di un Paese, soprattutto di uno come come l’Italia; inoltre, mai nessuna vicenda nobiliare o popolare interessante è successa bevendo solo acqua.

Per comprendere a fondo come nascono queste colonne portanti del gusto italiano, nel territorio della Food Valley sono stati istituiti dei veri e propri Musei del Cibo. Essi forniscono un valore aggiunto all’economia locale, nonché alle visite  del turista che apprezza e vuole conoscere ciò che consuma, così come rappresentano la memoria di un patrimonio culturale preziosissimo.

Esistono anche itinerari su misura e degustazioni ad hoc nelle aziende di produzione e per le vigne, privilegiando lo “slow eco-tourism”,  organizzati da molte agenzie come Parma Incoming, il primo Tour Operator & Destination Management Company (DMC) della zona.

Altri luoghi importanti

Nel maestoso Palazzo Ducale di Colorno risiede letteralmente l’anima dell’alta cucina: ALMA, la “Scuola Internazionale di Cucina Italiana”, fondata nel 2006 da Gualtiero Marchesi e diretta dallo stesso maestro fino al 2017, pochi mesi prima della sua morte. Si tratta del più autorevole istituto italiano di formazione culinaria a livello nazionale ed internazionale; la retta è ovviamente molto onerosa, ma averlo nel CV significa aprirsi tutte le porte del “Paradiso dei grandi Chef” mondiali.

Appena fuori dal centro storico di Parma si trova anche la prestigiosa Academia Barilla: come Alma, anche questa scuola ha come obiettivo di formare future stelle della cucina, ma organizza anche speciali corsi amatoriali per turisti, visitatori e partecipanti di eventi aziendali.

Infine nella città di Parma si trova anche l’EFSA, uno degli uffici strategici dell’Unione Europea, che sta per European Food Safety Authority, che si occupa di tutelare la salute dei consumatori europei controllando i processi della filiera alimentare, eseguendo ricerche sulle sostanze presenti nei cibi, deliberando quali additivi sono ammessi, informando circa le buone norme di sicurezza alimentare, insomma tutto ciò che concerne l’aspetto nutrizionale di ciò che ogni giorno mettiamo in tavola.