tre borghi da visitare in un giorno

Tre borghi da visitare in un giorno

Una delle mie passioni per il tempo libero è quella di visitare piccoli borghi.

Ci sono borghi che necessitano di tempo per poterli conoscere ed ammirare, ed altri, invece, che hanno bisogno di poche ore, e, quindi, nell’arco di una giornata si può evadere dalla routine quotidiana vivendo un’esperienza entusiasmante più con lo spirito dell’ospite che con quello del turista.

Tra i tanti borghi italiani da poter visitare in un solo giorno mi focalizzo su tre: il primo si trova nelle Marche (Cingoli), il secondo in Abruzzo (Calascio) ed il terzo nel Molise (Sant’Angelo in grotte).

Cignoli

Appena si entra nel borgo, si percepisce subito che si tratta di un posto magico. Il simbolo del paese è un cervo che riposa sotto un albero di tasso. Il cervo rappresenta la rigenerazione vitale, mentre il tasso è il simbolo dell’immortalità ed eternità.

Cingoli si trova sulla sommità del monte Circe. Narra la leggenda che lega questo nome a quello della maga Circe e le popolazioni locali, che erano di origine sabina, migravano nelle Marche a seguito di rituali religiosi.

Il paese è diviso in due parti: il centro storico, che è off-limit per le auto, e la parte moderna; le due zone sono tra di loro collegate da un parco e da un bel viale. Il centro storico è molto suggestivo e presenta resti romani: in piazza Vittorio Emanuele vi è la torre con l’orologio e la Cattedrale di Santa Maria Assunta.

A Cingoli vi sono diversi palazzi del Rinascimento come Palazzo Puccetti e Palazzo Conti e varie chiese come la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di santa Caterina  D’Alessandria o la Chiesa di San Nicolò.

A Cingoli vi è il balcone delle Marche, con vista incredibile verso il mare.

Anche nei dintorni di Cingoli vi sono tanti altri bei posti da visitare, tra cui il bellissimo lago di Castreccioli- Cingoli ed il Mulino Bravi, un antichissimo mulino ad acqua che dal 1565 produce una farina pregiata utilizzando l’acqua come unica fonte di energia.

Calascio

Calascio, nella provincia di L’Aquila in Abruzzo, è un borgo famoso perché è stato il set di film come Ladyhawke (1985), Il nome della rosa (1986) The American (2010).

Il borgo è piccolo ma molto accogliente, famoso per la sua rocca.

Dal centro antico di Calascio fino alla rocca bisogna fare un po’ di strada a piedi, attraversando bellissimi sentieri. La Rocca di Calascio è inserita tra i quindici castelli più belli al mondo secondo il “National Geographic”. Arrivati alla rocca si può ammirare un panorama mozzafiato e, nello stesso tempo, immaginare che da un momento all’altro possa presentarsi un mago o un cavaliere come nei film succitati.

Calascio

Oltre alla rocca, una volta giunti alla cima del borgo, si può visitare la Chesa della Madonna della Pietà, costruita tra il 1500 ed il 1600. La Chiesa, dalla forma ottagonale, fu costruita per ringraziare la Madonna per la vittoria delle popolazioni locali sui briganti, che occupavano quelle zone.

Sant’Angelo in grotte

Sant’Angelo in grotte è un paesino del Molise con meno di duecento abitanti.

Si trova a circa mille metri d’altezza sulla strada tra Castelpetroso e Macchiagodena. Si tratta di un piccolo borgo medievale. Lungo la strada principale si possono ammirare diverse rappresentazioni che testimoniano le antiche dominazioni romane: un leone che stringe un agnello tra i suoi artigli, mentre nella torre quadrangolare sono raffigurati tre teste di leone. In particolare vale la pena visitare la bellissima chiesa-grotta di San Michele.

L’origine di questa chiesa è molto antica ed è legata alla leggenda della presenza dell’Arcangelo Michele.

sant'angelo in grotte

All’esterno della chiesa sono presenti finestre in stile gotico; nella parte superiore c’è un campanile di pietra bianca ed una scalinata molto ripida.

Narra la leggenda che ogni anno il 29 settembre c’erano i festeggiamenti in onore di San Michele e si usava portare la statua di San Michele Arcangelo in processione. Ma un anno accadde un evento molto particolare: la statua sembrava più pesante del solito. Nonostante ciò i fedeli accorsero più numerosi e riuscirono a portare la statua fuori la grotta, ma, nel momento in cui la statua varcò la soglia della grotta, iniziò a piovere violentemente ed alcuni testimoni riferirono che si trattava di pioggia di ceneri e lapilli.

Da quel giorno i fedeli capirono che l’Arcangelo Michele voleva restare nella sua grotta e non venne più portata in processione.