Gli alberi hanno delle straordinarie ed inimitabili capacità biologiche, tra cui quella di assorbire l’anidride carbonica e rilasciare ossigeno, prevenire il dissesto idrogeologico e proteggere la biodiversità.
Il 21 novembre 2022 è la Giornata Nazionale dell’Albero, e la celebrazione di questo antico essere vivente si pone diversi obiettivi, come quello di sensibilizzare le persone sul delicato tema della sostenibilità ambientale, diffondere ad ampio spettro il rispetto per la natura, aumentare la valorizzazione del patrimonio arboreo in qualsiasi ambiente e ricordare il loro ruolo.
Questa giornata viene festeggiata dal 2011, con la legge n.10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. E’ promossa dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (oggi Ministero della Transizione ecologica), con l’intento di promuovere le politiche di riduzione delle emissioni di Anidride Carbonica, la protezione del suolo, la valorizzazione delle tradizioni e la vivibilità in contesti urbani.
Negli ultimi anni, soprattutto nelle grandi città, si è assistito ad una progressiva crescita di interesse nei riguardi degli alberi monumentali, della cura dei giardini pubblici e privati motivato dal fatto che si sta diffondendo una certa sensibilità sul tema.
Il Senato della Repubblica nel 2011 ha approvato un disegno di legge, divenuto poi Legge nel dicembre 2012, proprio sugli alberi in particolare sugli alberi monumentali:
Art. 6
(Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi secolari, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale)
1. Agli effetti della presente legge e di ogni altra normativa in vigore nel territorio della Repubblica, per “albero monumentale” si intendono:
a. L’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ricadenti in aree demaniali o pubbliche, proprietà private, aree rurali e centri urbani, che può essere considerato come raro esempio di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che reca un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b. i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c. gli alberi di alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici.
Art. 8
(Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale)
Gli alberi sono esseri viventi e come tali hanno bisogno di cure (e non manutenzione) specializzate e scientifiche. Il dottore agronomo e il dottore forestale, in questo caso, ricopre un ruolo essenziale anche nelle città, grandi e piccoli che siano, perché il patrimonio arboreo come quello arbustivo ed erbaceo delle aree urbane e periurbane non sono solo semplici elementi con funzionalità estetiche ed edonistiche ma sono ‘individui viventi’ e come tali devo essere sottoposti a specifiche cure colturali o fitoiatriche.
Nata a Napoli nel 1989, sono agronomo e sommelier del vino, animata da una profonda passione per la natura e i suoi straordinari doni. Dedico il mio tempo ad esplorare e valorizzare tutto ciò che la terra ci offre, coniugando competenze tecniche e un sincero amore per l’ambiente.