Che cos’è il tajine?
Il tajine al maschile è la pietanza che viene servita all’interno della tajine. Si tratta di un tegame molto simile ad un grosso piatto piano dai bordi altri in terracotta. Questo piatto è uno degli elementi base della cucina marocchina ed è di origine berbera. Grazie ad un coperchio di forma conica permette una cottura omogenea a tutti gli ingredienti delle svariate ricette che lo vedono protagonista.
La ricetta originale vuole che la cottura avvenga sulla brace, ma oggi viene utilizzato anche il semplice fornello delle nostre cucine. Inoltre quanto le pietanze vengono cucinate in questo modo devono essere mangiate direttamente dal tajine senza l’ausilio di posate, al massimo ci si può aiutare con un po’ di pane.
Fonte foto: Wikipedia
E alla fine arriva Polly
Una commedia leggera e dal finale scontato, sono queste le parole che che la critica riserva alla pellicola. Ma per Reuben, il protagonista del film interpretato da Ben Stiller, c’è ben poco di leggero e scontato.
Infatti, dopo essere stato tradito dalla novella sposina la prima notte di nozze, rivede dopo anni una vecchia compagna di scuola: Polly, interpretata da Jennifer Aniston. Polly e Reuben appartengono a due mondi opposti, lui calcola qualunque cosa, lei vive alla giornata. E il Tajine Kafta è il piatto che segna la linea di confine fra i loro mondi ma anche un nuovo inizio per il protagonista.
Il primo appuntamento con Polly è una cena in un ristorante etnico dove lui prende quello che prende lei. Ed eccolo arrivare il nostro piatto. Se avete visto il film sapete già in che modo rovinoso sia terminato questo prima appuntamento. E di come il protagonista, molto delicato di intestino, si sia trovato a dover usufruire del bagno di lei.
Fonte foto: MyMovies.it
Il Tajine Kafta
In realtà il tajine kafta non è una ricetta così speziata o poco digeribile come viene fatto credere nella commedia. Allora perché usare questo piatto quando si poteva ottenere il medesimo risultato con le ali di pollo piccanti del KFC? Perché questo piatto segna, nella vita di Reuben, un momento di rottura con quella vita che gli era stata insegnata, fatta di sicurezze e di invisibilità.
Da questo momento in poi le sue scelte vengono fatte con il desiderio di mettersi in gioco perché, come sul finire del film dice il padre, «quale senso può avere vivere la vita se non ci si gode il percorso?».
La ricetta
Vediamo adesso che cosa serve per provare questo piatto comodamente a casa nostra! Per quattro persone servono:
Ingredienti
- 500g di carne tritata di manzo (kefta)
- noce moscata quanto basta
- due cucchiaini di curcuma
- un cucchiaino di cardamomo
- paprika a piacimento
- chiodi di garofano a discrezione del vostro gusto
- zenzero (a piacimento)
- 1 spicchio di aglio
- 1 cipolla
- prezzemolo quanto basta
- una noce di burro (tranquillamente sostituibile con un cucchiaio di olio di oliva)
- 400g di passata di pomodoro
- 600g di brodo
- 4 uova
Procedimento
Iniziamo dalle polpette, mettendo in un recipiente la tritata di manzo, sale, pepe, noce moscata, prezzemolo, un cucchiaino di curcuma e il cardamomo, lo spicchio di aglio e mezza cipolla. Lavorate l’impasto con le mani e dopo avere ottenuto un impasto omogeneo fatene delle palline accertandovi che siano compatte.
Mettete la tajine sui fornelli con il burro (o l’olio di oliva) e la restante cipolla tagliata finemente. Una volta che la cipolla si sarà dorata, aggiungete la passata di pomodoro, il brodo, la paprika, lo zenzero e i chiodi di garofano; per comodità, conviene utilizzare un piccolo infusore per questa spezia che serve a dare gusto ma che non è ideale da ingerire.
Una volta che arriva a ebollizione abbassate il fuoco e aggiungete le polpette. Lasciate cuocere per circa mezz’ora con il coperchio, mantenendo il fuoco basso. Passati i 30 minuti, sollevate il coperchio, aggiungete le uova e coprite nuovamente lasciando cuocere per altri 7 minuti.
Una volta spento, lasciate riposare il tutto una decina di minuti; mentre aspettate potete scegliere se accompagnare il vostro tajine kefta con il cous cous o con il pane.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.