Cracco e la pizza margherita, che disputa continua! Vogliamo raccontarvi di come da diversi anni l’opinione pubblica sia in continua lotta fra la lode e l’accusa sulla rivisitazione della pizza margherita dello chef Carlo Cracco.
Ci sono da una parte i pizzaioli che rivendicano la loro arte, riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità e dall’altra gli avventori che assaggiano e pagano la pizza in tutto il mondo.
Il popolo partenopeo, ma anche buona parte degli italiani, è particolarmente geloso delle sue tradizioni e la pizza certamente rientra tra queste. È il cibo che identifica un paese, il più conosciuto al mondo e sono tantissimi coloro i quali non amano le rivisitazioni interpretative di alcuni coraggiosi. Nemmeno se uno di questi è il conosciutissimo chef stellato Carlo Cracco.
Lui, il tenebroso quanto affascinate cuoco, famoso anche per la partecipazione come giudice alla trasmissione televisiva Masterchef Italia, è da tempo nell’occhio del ciclone con la sua pizza Margherita, che pizza Margherita non è.
Quali sono i motivi?
Già alla vista quella dello chef stellato appare del tutto diversa da una classica pizza italiana. L’impasto è realizzato con un insieme di cereali che lo rendono più croccante. La salsa di pomodoro è visibilmente più densa e scura, la mozzarella viene messa a crudo e al posto del basilico compare l’origano. Sembra una bestemmia, vero?
Sul web si è scatenata quasi una rissa mediatica ad opera di quanti vedono nella pizza di Cracco un’offesa alla cucina tradizionale italiana. Non solo anonimi personaggi hanno espresso giudizi al vetriolo, ma sono scese in campo persino le Cesarine, la rete delle cuoche domestiche italiane, che tramite il loro giornale hanno accusato espressamente Cracco di danneggiare il made in Italy.
In secondo luogo, ma non con minore importanza, la disputa sulla craccata (allusione a quando un pirata informatico cracka il codice originario di un software) come alcuni più esasperati commenti hanno definito la pizza dello chef in questione, è il suo costo.
Quando si parla di pizza, si sa, la percezione è che sia popolare e che per questo non debba essere tradita nei suoi elementi base: il prezzo abbordabile è uno di questi.
Ma la pizza Margherita di Cracco gustata nel suo ristorante all’interno della galleria presso il Duomo di Milano, costa tutt’altro che poco.
La difesa
Una riflessione però è necessaria. La lamentela sembra non essere fondata perché se si sceglie di mangiare, sia pure una semplice pizza Margherita, in un ristorante stellato, non si può pensare di pagare lo stesso prezzo che si paga in una comune pizzeria di quartiere.
Inoltre gli ingredienti di primissima qualità, la location, la firma e il tocco della sua personalissima reinvenzione dovrebbero suggerire che i prezzi siano ben diversi.
Il video in calce all’articolo convince sulla lode nella disputa e fa prendere posizione pro Cracco.
Dunque lo assolviamo? Direi di sì, e a pieni voti, però io la sua pizza non la voglio assaggiare a meno che non sia lui a invitarmi nel suo locale, a offrirmela magari a lume di candela e con della buona musica di sottofondo.
Sono o no una buongustaia?
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.