Pasta fresca ed Emilia Romagna vanno a braccetto, è cosa nota. Ma lasciando stare per un attimo i più blasonati tortelli e pasta all’uovo oggi parliamo dei passatelli, un tipo di pasta povero e umile che è diventato uno dei fiori all’occhiello della tradizione culinaria regionale.
Passatelli, un po’ di storia
I passatelli sono un piatto dall’origine davvero antica, tanto che non si trovano notizie certe della loro nascita. I primi cenni storici si rilevano nella bassa Romagna tra le province di Pesaro e Urbino dove le azdore, le casalinghe romagnole, li anno inventati.
C’era già in tradizione qualcosa di simile, la tardura, una minestra a base di uova, formaggio e pangrattato riservata alle donne dopo il parto per rinfrancarle dopo la fatica.
In comune con la tardura, i passatelli hanno gli stessi ingredienti ad eccezione di qualche spezia ma ciò che cambia è la consistenza.
I passatelli prevedono un impasto sodo che deve essere passato in un particolare strumento per conferirgli il tipico aspetto da vermicello.
Fonte foto: youtube.com
E fer, il ferro, è il nome in dialetto dell’utensile per la realizzazione dei passatelli. Da immaginare simile a uno schiaccia patate, più rudimentale, il ferro è un disco convesso e forato pigiato sull’impasto che fuoriuscirà dai suddetti buchi.
Ecco svelato anche il perché del nome: i passatelli devono passare attraverso i fori, essere tagliati e tuffati nel brodo per la cottura.
Oggigiorno per fare i passatelli ci sono diversi strumenti, dal ferro fino allo schiacciapatate a fori larghi: tutto dipende dalla comodità e dalla voglia di rispettare la tradizione.
Passatelli: storia della ricetta
Come tutte le ricette così antiche, anche quella dei passatelli ha subito nei secoli modifiche e adeguamenti.
Gli ingredienti sono poveri ed erano quasi sempre presenti nelle case romagnole: pane raffermo, formaggio indurito e qualche uovo.
Già l’Artusi parlava dei passatelli e consigliava l’aggiunta del midollo all’impasto, per renderli più teneri.
Fonte foto: nonnabox.it
Quella più utilizzata oggi è la ricetta che si è definita nel modenese e che assegna un uovo ogni 100 grammi di impasto formato per metà da Parmigiano Reggiano e per metà da pan grattato ai quali si possono aggiungere scorza di limone o noce moscata.
I passatelli vengono gustati per la maggior parte dei casi in brodo, originariamente di pollo o cappone e in alcuni casi di manzo anche se nei secoli si son provate numerose varianti fino ad arrivare al brodo di pesce.
Un altro modo è quello di servirli asciutti: in questo caso nell’impasto, al fine di renderlo più sodo, si utilizzano più Parmigiano e pan grattato.
La ricetta dei passatelli
Ed ecco finalmente la ricetta dei passatelli.
- 3 uova
- 140 gr pangrattato
- 100 gr Parmigiano Reggiano
- Scorza di limone ½
- Noce moscata q.b.
- Sale fino q.b.
- Brodo di carne 1 l
Preparare l’impasto dei passatelli è molto semplice. Il primo consiglio è quello di iniziare a preparare il brodo di carne così che si insaporisca al meglio.
Nel frattempo, sbattere leggermente le uova con la scorza di limone e il sale. In una ciotola mescolare il pan grattato ai formaggi (e se necessario a un cucchiaio di farina) e unite la noce moscata.
Versate il composto di uova e iniziare a impastare, prima con una spatola e poi a mano fino ad ottenere un composto compatto che avvolgerete in pellicola e lascerete riposare una ventina di minuti.
Passare l’impasto in uno strumento per i passatelli (i fori dovranno avere un diametro di 5-10 mm) e farlo cadere direttamente nel brodo bollente. I passatelli dovranno avere una lunghezza di 5-6 cm.
Dovranno cuocere per pochi istanti: non appena verranno a galla scolateli nei piazzi e serviteli, meglio se con una bella spolverata di Parmigiano Reggiano!
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.