Torta Barozzi: i segreti e la ricetta della torta più famosa dell'Emilia

Torta Barozzi: i segreti e la ricetta della torta più famosa dell’Emilia

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Fonte della foto: ilclubdellericette.it

Dolce emiliano per eccellenza, la Torta Barozzi è originaria di Vignola, una bellissima cittadina in provincia di Modena che, grazie alla sua bontà, si può ormai gustare in quasi tutte le provincie dell’Emilia.

Nacque alla fine del XIX secolo in una piccola pasticceria, appunto, di Vignola dalle abili mani di Eugenio Gollini, titolare del locale, che inventò questa torta completamente nera, a base di cioccolato fondente, ed ebbe un tale successo da diventare, in breve tempo, il simbolo indiscusso della città e decretò la fortuna di quella pasticceria. Nel 1907 si decise di darle il nome Barozzi in onore di Jacopo Barozzi detto il Vignola, un famosissimo architetto nato proprio nella cittadina del modenese e vissuto nel ‘500. Nel 1948, invece, il nome e la ricetta, che è ancora gelosamente custodita e mai resa pubblica, fu depositata come marchio registrato dal nipote di Gollini; per tutti questi motivi non sarebbe corretto definirla “dolce tradizionale” ma è, in tutto e per tutto, un “dolce storico“.

Di Torta Barozzi, quindi, ce n’è una sola, quella che si può gustare al Caffè Pasticceria Gollini di Vignola; ma, se volete, potete creare a casa vostra una perfetta Torta tipo Barozzi (così vengono chiamate tutte le imitazioni) e poi, magari, cogliere l’occasione per visitare la zona e confrontare la vostra creazione con quella originale!

D’aspetto assomiglia molto al brownies americano, ma di sapore è totalmente differente, grazie agli ingredienti con i quali è composta; essendo priva di farina è adatta anche a chi soffre di celiachia.

La ricetta

  • 150 gr di cioccolato fondente (non inferiore al 60%)
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 160 gr di farina di arachidi (o 160 gr di arachidi tostate non salate)
  • 40 gr di farina di mandorle (o 40 gr di mandorle non sbucciate)
  • 200 gr di margarina (o burro)
  • 20 gr di cacao amaro in polvere
  • 4 uova
  • 1 gr di caffè solubile
  • 3 cucchiai di acqua calda in un bicchiere

1 pizzico di sale (perché, nei dolci, si mette sempre un pizzico di sale!)

Preparazione

Se non avete trovato le farine di arachidi e di mandorle, dovete frullare la frutta secca (arachidi tostate non salate da una parte e mandorle con la buccia dall’altra) fino a farla diventare una farina. Prendete queste due polveri e mischiatele con il cacao amaro ed un pizzico di sale.

Sciogliete il ciccolato fondente, lasciatelo intiepidire, aggiungete i 4 tuorli a temperatura ambiente e amalgamate bene i due ingredienti con una spatola. Montate con una frusta elettrica (o una manuale o, ancora, con la planetaria) la margarina a temperatura ambiente con 150 gr di zucchero fino a che quest’ultimo non sia del tutto sciolto. Aggiungete alla margarina anche il composto di uova e cioccolato e mescolate bene. Aggiungete anche la polvere di caffè setacciandola e amalgamare; infine, per ultime, aggiungete le farine mescolate con il cacao e amalgamate ancora.

Iniziate a montare gli albumi delle uova e, a metà del lavoro, aggiungete lo zucchero avanzato (50 gr); continuate a montare fino a quando non avrete una bella meringa lucida. Incorporate delicatamente la meringa all’altro composto, incorporandola girando la spatola dall’alto verso il basso.

Versate tutto in una teglia da forno foderata di alluminio e cuocete in forno preriscaldato a 175°C per 25 minuti circa. Una volta cotta, toglietela dal forno, aspettate che si raffreddi completamente, capovolgete la torta nel piano da lavoro e tagliatela a quadrotti senza togliere l’alluminio, altrimenti rischierete che si sbricioli (consiglio che viene direttamente dalla Pasticceria Gollini).

Che altro aggiungere? Buona Torta tipo Barozzi!


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